La rubrica

mercoledì 12 Marzo, 2025

«Lanterna magica»: quattro film da non perdere al cinema (segnalati da Michele Bellio). Paddington in Perù, A Real Pain, Follemente, The Conversation

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Quattro pellicole da non perdere, recensite settimanalmente. La nuova rubrica de il T Quotidiano

PADDINGTON IN PERÙ
(Paddington in Peru, Gb/Francia/USA 2024, 106 min.) Regia di Dougal Wilson, con Hugh Bonneville, Emily Mortimer, Olivia Colman, Antonio Banderas, Julie Walters

Alla terza avventura il tenero orsetto che vive a Londra nella soffitta della famiglia Brown fa i conti con le proprie origini. Dal Perù giunge una lettera della Madre Superiora che dirige la casa di riposo per orsi dove vive zia Lucy, di recente ossessionata dalla ricerca di qualcosa. La famiglia Brown al completo si reca sul posto per scoprire che la zia è scomparsa nella giungla, lasciando solo una mappa con un punto di partenza per una ricerca che porterà i protagonisti fino a El Dorado. Per affrontare l’avventura, si affideranno ad un conducente di battello fluviale e a sua figlia. L’esordiente alla regia Wilson non ha la mano felice di Paul King e questo terzo capitolo mostra un po’ la corda sia sul piano della scrittura, che, stranamente, a livello di ritmo e impatto visivo. Poche le gag alla portata dei più piccoli e meno efficace la descrizione dei rapporti tra famigliari dei Brown, anche se la riflessione sui figli che lasciano il nido potrebbe inumidire gli occhi di qualche adulto. Banderas e Colman arricchiscono il nutrito cast, ma in due non eguagliano il villain del secondo capitolo, interpretato da Hugh Grant (al quale è riservata una delle sorprese migliori). Se il confronto con i sublimi precedenti è improponibile, rimane un intrattenimento per famiglie gradevole e di alto livello, con la solita capacità di suggerire un modo positivo di guardare al mondo e un divertito accumulo di citazioni ad uso specifico del pubblico adulto (spudorata quella di Tutti insieme appassionatamente, più raffinata quella di Fitzcarraldo).

A REAL PAIN
(USA 2024, 90 min.) Regia di Jesse Eisenberg, con Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Jennifer Grey

Al secondo lungometraggio da regista, l’attore Jesse Eisenberg porta sullo schermo una storia con molti risvolti personali. Ebreo di origini polacche, Eisenberg aveva già affrontato il tema della memoria con «The Revisionist», spettacolo teatrale portato in scena a partire dal 2013, ma è con questo film che trova forse la dimensione adeguata al suo sguardo, al contempo partecipe e sorpreso. I due protagonisti del film (perché tali sono, alla pari e complementari, assurdo premiarne solo uno come non protagonista), interpretano due cugini statunitensi. Dave (Eisenberg) ha una moglie, un figlio, un lavoro e un disturbo ossessivo compulsivo. Benj (Culkin, premio Oscar) è uno spirito libero, non ha filtri né riferimenti, è ammaliante e autodistruttivo. La loro nonna, scomparsa pochi mesi prima, ha lasciato loro dei soldi perché andassero a scoprire le loro origini polacche e i due cugini, unitissimi da piccoli e ora più distanti nonostante l’affetto che li lega, si sono iscritti ad un tour insieme ad un piccolo gruppo. Il racconto della loro esperienza è ritmato sugli alti e bassi del loro rapporto. Un film ambizioso, ricco di piccoli momenti intensi ed efficaci, che però sembra non riuscire a mettere bene a fuoco le numerose tematiche sollevate. Non è chiaro se si tratti di una scelta, ma la critica che Benji muove all’impostazione del tour guidato rispecchia un po’ anche il limite del film: tutto appare un po’ distante ed eccessivamente scritto per risultare sincero. Troppi dialoghi per spiegare aspetti che si potrebbero intuire senza, troppo Chopin in colonna sonora, poca (anche se significativa) sospensione nei momenti che richiederebbero più silenzio. Ciononostante il film scorre, piacevole e accattivante.

FOLLEMENTE
(Italia 2025, 97 min.) Regia di Paolo Genovese, con Pilar Fogliati, Edoardo Leo, Emanuela Fanelli, Marco Giallini, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo

Era dai tempi di «Perfetti sconosciuti» (2016) che Paolo Genovese non riusciva a ricreare un efficace rapporto con il pubblico. «FolleMente» è un’operazione furba e commercialmente molto intelligente, che punta a favorire l’identificazione immediata degli spettatori con i due protagonisti: lui, professore quarantacinquenne divorziato e piacente (Edoardo Leo), lei, restauratrice trentacinquenne bella, sorridente e un po’ complessata (Pilar Fogliati). La sera del loro primo appuntamento, a casa di lei, nella loro mente si agitano rispettivamente 4 personaggi maschili e 4 personaggi femminili, ognuno dei quali incarna un diverso aspetto comportamentale. È il continuo dialogo tra questi “abitanti” del cervello che determina scelte, atteggiamenti, dialoghi ed errori di ciascuno di noi. Questa la trovata della sceneggiatura scritta a otto mani (di cui sei femminili), con conseguente divertimento derivante dal contrasto tra la parte più romantica del nostro Io e quella di volta in volta più fisica, più cerebrale o più paranoica. Grazie all’affiatato gruppo di interpreti (alcuni dei quali in realtà penalizzati dal poco spazio) le scene simpatiche non mancano (straordinario il climax derivante dall’intimità) e le battute si susseguono con ritmo professionale, anche se nella seconda parte il meccanismo diventa ripetitivo e la lunga sequenza finale sembra arrancare prima di chiudere coerentemente il film. Pro: il tentativo di adeguarsi alle nuove sensibilità da parte di ambo i sessi e il tema di fondo che invita a non lasciarsi frenare dai pensieri. Contro: la prevedibilità di certe gag e una certa insistenza su piccole e risapute volgarità che fanno scattare la facile risata. Innegabile in ogni caso l’intrattenimento.

EVENTO SPECIALE
LA CONVERSAZIONE – VERSIONE RESTAURATA IN 4K
(The Conversation, USA 1974, 117 min.) Regia di Francis Ford Coppola, con Gene Hackman, John Cazale

Per celebrare la morte del grande Gene Hackman, questa settimana ritorna in sala uno dei capolavori di Francis Ford Coppola, Palma d’Oro al Festival de Cannes, in una nuova versione restaurata e digitalizzata in 4K. L’investigatore privato Harry Caul è incaricato di intercettare un dialogo tra la moglie del suo committente ed il suo amante. Temendo che la coppia sia in pericolo, si rifiuta di consegnare la registrazione e da quel momento la sua vita va in frantumi. Tra i film più importanti di sempre, «La conversazione» è uno straordinario thriller che affonda il suo sguardo tagliente nell’America post Watergate, narrando attraverso un protagonista incredibile una società in cambiamento che stava perdendo i propri riferimenti culturali, tra paranoia e disillusione. Una lezione di cinema ancora oggi, imperdibile. A Trento potrete vederlo al Cinema Modena giovedì 13 alle 19.45 e venerdì 14 alle 19.15.