domenica 31 Marzo, 2024
di Davide Sgrò
Arturo Paoli, classe 1945, qualche settimana fa ha compiuto 79 anni. Istituzione per il paese, la sua bottega di generi alimentari di via Matteotti è un negozio di prossimità, un punto di riferimento per i tanti che nel corso di quasi sessant’anni di storia si sono affezionati a lui e alla sua famiglia. Originario di Campodenno, sin da ragazzo Arturo lavora nella cooperativa locale, per poi essere inviato per qualche periodo sull’Altopiano della Paganella, tra Molveno e Fai, Volano e due stagioni nella zona di San Vito di Cadore. Svolge una breve esperienza lavorativa a Bolzano, dove in un piccolo negozietto in via Milano vende formaggi riscuotendo un grande successo. Successivamente torna in Trentino iniziando a maturare la voglia di stabilirsi ed avere un negozio proprio, si sposta a Lavis insieme alla sorella Rosetta.
A Lavis un tempo c’erano moltissimi negozi di alimentari: tra i tanti, nel centro storico, là dove ora è situato il calzolaio «Turco» si trovata l’alimentare «Lorenzi», la «boutique» lavisana per qualità del prodotto. I Lorenzi a metà anni ’60 passano il testimone al signor Clementi, ed è proprio lui che chiama Arturo per cedergli l’attività. In questo modo l’8 giugno 1968 parte ufficialmente la sua carriera da «solista». Dietro al bancone conosce Pia (che già lavorava per i Lorenzi e poi per Clementi), la sua futura moglie: «Il nostro amore è nato tra gli scaffali: dopo qualche anno, nel 1971, ci siamo sposati e nel ’73 è nato Corrado».
Il 1976 è l’anno in cui la bottega «del Paoli» si trasferisce nella sua attuale sede, subentrando all’alimentare «Donati» che negli anni ’60 aveva introdotto la novità del self-service: un’anticipazione rispetto a quello che poi è stato completamente sdoganato con i grandi supermercati che negli anni ‘90 hanno cambiato in modo radicale il settore. «Lì avevo solo un banco all’entrata e un piccolo magazzino, mi sembrava di sognare con cento metri quadrati. Mi ero comprato una giardinetta rossa per portare in giro le spese, mentre con la bici andavo a portare il latte prima di aprire la bottega. Allora era tutta merce sfusa: mezzo etto di caffè, un quartino di olio servito con la pompa, cose così. Arrivavi in bottega, chiedevi al negoziante e ti veniva data la merce».
Grazie alla voglia di rinnovarsi di Arturo e alla forza dell’impresa familiare con la sorella Rosetta e la moglie Pia, il negozio piano piano si ingrandisce e con esso il numero dei collaboratori.
Corrado, tuttavia, non segue sin da subito le orme del padre ma studia per diventare grafico pubblicitario: svolge un corso parauniversitario a Verona come comunicatore visuale e dal ’97 al 2001 lavora in un’agenzia di grafica e fa una breve esperienza nel settore antincendio, per poi subentrare a mamma Pia nella bottega di famiglia. Lì gli studi universitari gli tornano utili: «Spiegare un prodotto al cliente è bellissimo e fa la differenza perché è quello in cui crediamo. Il negozio è la creazione di mio padre, che si è fatto dal niente con il suo carisma e quel modo di fare particolare che ha fatto sì che in tutti questi anni la gente si affezionasse a lui. Il più grande insegnamento che mi ha mai trasmesso è che con la qualità non si sbaglia mai: il segreto di pulcinella forse, ma è ciò su cui si fonda la nostra bottega, e cioè relazione, cuore e qualità».
Nel 2016 Arturo è protagonista di una disavventura: un brutto incidente d’auto causato da un colpo di sonno lo costringe una serie di operazioni che preoccupano tutti, ma non è la fine: «La mia vita da allora è cambiata – racconta – e anche se non è più come prima non mi sono mai lamentato. La mia presenza nel negozio a volte conta più di tanto altro. Avere la bottega è stata la mia fortuna e salvezza, e mi ha dato la possibilità di rinascere: appena ho potuto sono tornato dietro al bancone».
Nel corso dei decenni Arturo e la sua famiglia ha puntato tutto sulla creazione di un lavoro che si adattasse al cliente: «il nostro è un negozio non convenzionale – spiega Corrado – se un cliente cerca qualcosa di particolare ce lo chiede, e noi cercheremo di soddisfarlo: per questo siamo ancora qui dopo tanti anni. Per entrare da noi devi essere fortemente motivato perché abbiamo il grande handicap dell’assenza di parcheggi: per questo facciamo dei servizi il nostro cavallo di battaglia. Dai salumi di produzione propria ai servizi di fornitura per i catering, i cesti natalizi, il grande rapporto di fiducia e collaborazione che abbiamo con le associazioni locali, passando per la nostra presenza a eventi come Di Maso in Maso; la festa dei Porteghi e Spiazzi; le varie fiere e ritrovi per la comunità e le consegne a domicilio. Tutti questi sono dei bei modi per portare il nostro prodotto fuori, sulla tavola delle persone, che ne notano la qualità e la differenza. Nel nostro piccolo riusciamo a gestire tutto questo, e abbiamo la fortuna che i nostri otto dipendenti sposano questa politica, adattandosi alla conduzione familiare che ci caratterizza. È tutta una questione di coccolare il cliente, il coltivare una relazione che è fondamentale e per alcuni fa la differenza in un mondo dove spesso la non relazione tende a prevalere in favore della vendita online».
Insomma, «il Paoli» non è solo una bottega, ma una gemma incastonata nel cuore di un paese che fa della qualità la sua eccellenza da esportare: una peculiarità del territorio che è parte integrante del tessuto sociale lavisano e che, troppo spesso, si tende a dimenticare.