il lutto
venerdì 12 Gennaio, 2024
di Davide Sgrò
Giancarlo Rosa, 70 anni, pilastro dell’associazionismo lavisano, è mancato all’affetto dei suoi cari mercoledì dopo una breve malattia. I funerali si celebreranno domani alle 11 nella chiesa parrocchiale di Lavis.
Nel 1971, ad appena 18 anni, Rosa viene impiegato dal Comune di Lavis come addetto ai servizi demografici: pochi anni dopo, nel 1974 ottiene la delega del sindaco per le funzioni di anagrafe e stato civile. Questo suo primo incarico termina nel 1981 ma lui non resta con le mani in mano: nell’1982 lavora come consulente amministrativo, tributarista e aziendale presso la società «Rgm – servizi aziendali Sas» da lui fondata. Dal 1983 al 1990 è consigliere comunale e assessore alle attività culturali e sportive sotto l’amministrazione Moser. Nel 1996 entra a far parte del Consiglio di amministrazione di Asia (l’azienda speciale per l’igiene ambientale), dove rimarrà fino al 2001. Dal 2003 al 2010 è membro del Consiglio di amministrazione della Casa di riposo Giovanni Endrizzi. Il 2010 è anche l’anno che segna il suo ritorno negli spazi comunali in qualità di consigliere per il gruppo di minoranza «Vivi Lavis», sotto la seconda legislatura Pellegrini, ruolo che ricoprirà fino al 2015. Nel settembre 2016, infine, diventa presidente di Asia. Giancarlo è stato per molti anni un fiero alpino, dal 2016 capogruppo della sezione di Lavis, riconfermato nel 2018, nel 2020 e nel 2023: un capogruppo amato da tutti, che ha sempre saputo rendersi presente e disponibile per la propria comunità. Come si dice nel celebre detto alpino, Giancarlo è «andato avanti»: ha posato lo zaino e ha proseguito il suo cammino accompagnato da quell’amicizia, quell’amore e quella stima che ha condito il suo vissuto alpino e, più in generale, tutta la sua vita. «Purtroppo, un carissimo amico ci ha lasciato – hanno scritto sui social gli amici alpini di Lavis –. Il nostro capogruppo è andato avanti, lasciando un grande vuoto in tutti noi. Riposa in pace Giancarlo e che la terra ti sia lieve». Giancarlo era innamorato della sua comunità e mai si è sottratto nei momenti in cui c’era da dare una mano: è sempre stato in prima linea per sostenere attività e iniziative nuove dandosi sempre in gran da fare. «Ci sono persone che dicono e ci sono persone che fanno – ha scritto la Pro loco in un ricordo –. Ci ha lasciato Giancarlo, nostro ex revisore dei conti, cuore e braccia di molte nostre attività. Lui era un uomo del fare. Cercavamo una sua foto fra le centinaia che vengono scattate durante i nostri eventi, a cui lui è sempre stato attivamente presente, ma non ne abbiamo trovate. Non ci sono, perché Giancarlo è sempre stato dietro le quinte. Anche nell’ultimo periodo: affaticato, ma instancabile. Lo abbiamo ancora in mente alla cena contadina dello scorso anno, quando dopo aver passato ore dietro all’affettatrice, ci ha salutato perché non aveva più le forze. O ancora, quando ai Porteghi e Spiazi nonostante tutto non ha mollato fino all’ultimo, riuscendo a racimolare le forze e organizzando tutti i suoi alpini per partecipare. Giancarlo ci mancherà tantissimo, e siamo certi che ovunque sia, a modo suo, continuerà ad aiutarci». «È una notizia davvero molto triste, che ci addolora profondamente – è il commento di tutta l’amministrazione lavisana –. Giancarlo è stato fino all’ultimo una delle colonne portanti dell’associazionismo lavisano e un protagonista intelligente, competente e generoso della vita politica e pubblica della nostra comunità. Lavis perde una figura che nel tempo è riuscita a essere di riferimento e che lascia ora un vuoto difficilmente colmabile. Speriamo che la sua esperienza possa essere per tutti uno stimolo alla partecipazione e all’impegno nel sociale e a servizio della comunità». La comunità si stringe in un forte abbraccio attorno alla moglie Lucia e al fratello Marcello con le sorelle Marta e Alessandra che così hanno voluto ricordarlo: «Giancarlo è sempre stato una persona generosa verso tutti senza distinzioni. In particolare, il volontariato, verso cui è sempre stato ben disposto, è stato parte fondamentale della sua vita, e speriamo che questo suo valore possa essere da esempio per i giovani: nei momenti del bisogno bastava chiamarlo, lui c’era sempre. Per questo non sarà dimenticato».