La novità

sabato 11 Gennaio, 2025

Lavis: gli universitari volontari riaccendono la «Biblioteca illuminata»

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I tre venticinquenni la terranno aperta fino alle 21.30, come ai bei tempi

Tutto è nato poco più di un anno fa quando tre ragazzi di LavisGiacomo Rizzoli, Elia Pilati e Federico Troier – hanno notato esposto in biblioteca un manifesto risalente al 1970 che annunciava l’inaugurazione della struttura comunale e i suoi orari. «Negli anni Settanta il lunedì e il giovedì la biblioteca era aperta fino alle 21.30. “Ma come? Negli anni Settanta erano più avanti di oggi?”, ci siamo chiesti», raccontano i tre giovani, oggi venticinquenni. Nel 2025, infatti, la biblioteca intercomunale di Lavis-Terre d’Adige chiude le proprie porte alle 18.30. Un bel problema soprattutto per i giovani universitari in sessione di esami. Così i tre lavisani si sono inventati una soluzione: aprire loro volontariamente la biblioteca per garantire ai propri coetanei di potervi studiare anche la sera senza doversi recare a Trento. L’idea è piaciuta all’amministrazione comunale che l’anno scorso ha dato il proprio via libera all’iniziativa che si è rivelata subito un successo: in meno di due mesi, dal 15 gennaio al 23 febbraio 2024, la biblioteca ha registrato 195 presenze serali. In un paio di occasioni del servizio ha usufruito una sola persona, ma c’è stata anche una serata da 11 studiosi. Numeri che hanno convinto i tre giovani a riprovarci anche quest’anno: è così che martedì ha preso il via la seconda edizione della «Biblioteca illuminata». Grazie ai tre volontari fino al 14 febbraio la struttura rimarrà aperta dal lunedì al venerdì fino alle 21.30.
Il successo della prima edizione è stato certificato anche dai questionari di gradimento somministrati agli studenti che hanno usufruito del servizio. Tutti i rispondenti hanno giudicato l’apertura «molto utile» chiedendo che il servizio venisse riproposto «il prima possibile» e «a ogni sessione di esami». Dell’apertura gli studenti hanno apprezzato anche il silenzio, non sempre garantito in altre fasce orarie – «il pomeriggio la biblioteca è spesso rumorosa», ha commentato più di qualcuno –, e chiesto invece che l’area studio venga dotata di maggiori prese della corrente elettrica ai tavoli. Qualcuno ha proposto di estendere l’orario di apertura fino alle 22/22.30 o addirittura immaginato, come già avviene per esempio nella nuovissima biblioteca di Mezzolombardo, di realizzare «uno spazio dedicato allo studio con orari più flessibili rispetto alla biblioteca e accesso tramite tessera elettronica».
Come detto, il progetto – che l’anno scorso è stato sostenuto anche dal gruppo scout Agesci Lavis 1, dall’associazione culturale Lavisana e da Crcsd Paganella (quest’ultima quest’anno si è invece sfilata dal progetto) – è garantito dai volontari che aprono non solo l’aula studio ma tutto il secondo piano. L’iniziativa peraltro non ha costi aggiuntivi per la biblioteca. «Gli unici costi sono quelli di luce e riscaldamento – ci spiega Elia Pilati –, mentre non ci sono bibliotecari nella fascia oraria serale. Se più giovani fossero disposti a turnarsi con noi e garantire le aperture volontarie, sicuramente potremmo pensare di estendere l’iniziativa a più periodi dell’anno coprendo tutte le sessioni di studio che sono le più critiche. Recarsi a Trento, infatti, in questo momento è quasi impossibile: al di là dei problemi di parcheggio, le biblioteche della città sono tutte intasate. A Lavis invece c’è spazio per tutti e la struttura è facilmente raggiungibile tant’è che l’anno scorso è stata sfruttata non solo dai lavisani che vivono in centro ma anche dalle frazioni come Pressano e i Sorni e persino da qualche studente di paesi limitrofi come Zambana. Per me personalmente, poi, il progetto non ha solo una funzione pratica (io per esempio l’anno scorso ho sfruttato l’iniziativa per scrivere la tesi) ma anche pubblica: la biblioteca è un edificio della comunità ed è bello e giusto che sia a disposizione di tutte le fasce d’età e delle loro esigenze».