L'esplosione in fabbrica

domenica 23 Giugno, 2024

Incidente alla Aluminium di Bolzano, uno di loro è deceduto: oggi metalmeccanici in sciopero

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La protesta indetta dai sindacati interessa anche 10mila trentini. Solidarietà agli operai ustionati, uno dei quali morto sabato: era arrivato in Italia come profugo

Lunedì 24 giugno, in solidarietà ai sei lavoratori (uno è deceduto nella giornata di domenica 23 giugno) coinvolti nel gravissimo infortunio di venerdì nello stabilimento siderurgico della Aluminium Bozen srl di Bolzano scendono in sciopero i metalmeccanici altoatesini/sudtirolesi, con un presidio davanti alla fabbrica, e i 10mila metalmeccanici trentini. La protesta è promossa da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil: 4 ore di sciopero in tutto il comparto, l’astensione dal lavoro riguarda le ultime quattro ore di ciascun turno di lavoro, ad esclusione delle aziende che operano nei servizi essenziali, con facoltà delle Rappresentanze sindacali aziendali, Rsu, di articolare diversamente lo sciopero nell’ambito della prossima settimana o di estenderne la durata. Per Fiom Fim e Uilm è «inaccettabile rischiare la vita per lavorare».

In tutto sono sei gli operai della fabbrica bolzanina colpiti dall’esplosione e dal successivo incendio della notte tra giovedì e venerdì. Uno di questi, con ustioni sul 57% del corpo, è morto nel tardo pomeriggio di sabato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Borgo Trento di Verona. Si chiamava Bocar Diallo, era arrivato in Italia come profugo e aveva ricevuto asilo politico.

«Purtroppo è arrivata la notizia che non volevamo apprendere. In questo triste momento siamo vicini ai parenti, agli amici e ai colleghi dell’operaio morto e ribadiamo la nostra vicinanza agli altri feriti dell’incidente all’Aluminium. Non si può morire di lavoro! L’abbiamo dovuto dire troppe volte in questi anni», così, in una nota congiunta, la Cgil/Agb e la Fiom/Mav. «E’ ora che seguano i fatti. Bisogna assolutamente incrementare la sicurezza per evitare che una tragedia come questa si ripeta», conclude la nota.

A divulgare una propria nota anche Aluminium Bozen: «Anche a nome di tutti i dipendenti, ha appreso con grande dolore la terribile notizia della scomparsa del signor Bocar Diallo – è riportato – In questo momento di profonda tristezza, l’azienda e la proprietà esprimono il proprio cordoglio e la propria partecipazione alle grandissime sofferenze della famiglia e dei colleghi cui rivolgono le proprie sentite condoglianze. Un pensiero viene anche rivolto anche a tutti gli altri lavoratori che sono rimasti feriti nell’incidente, augurandoci che le loro condizioni migliorino e che possano riprendersi e superare questo difficile momento. L’azienda è e sarà al loro fianco così come alle rispettive famiglie». Quanto poi alle indagini Aluminium Bozen ha fatto sapere che «sta cooperando con tutte le autorità competenti per pervenire al più presto all’accertamento delle cause di un incidente le cui tragiche conseguenze hanno sconvolto l’azienda e tutti i suoi collaboratori e dipendenti».

Gli operai, a quanto pare, stavano cercando di rimediare ad un’anomalia nel pozzo di colata, tra due forni, quando sono stati travolti dalle fiamme. Tra le ipotesi più probabili al vaglio degli inquirenti: dell’acqua che sarebbe entrata in contatto con del metallo fuso. La magistratura ha posto sotto sequestro lo stabilimento della famiglia veneta di imprenditori Cortese, titolari della Pedavena Center, già Almax Invest, di Bassano del Grappa, che detiene il controllo della Aluminium insieme alla Investis Fiduciaria, e le immagini del sistema di telecamere a circuito chiuso. Le indagini condotte dalla Procura di Bolzano sono in corso.