Provincia
domenica 30 Giugno, 2024
di Donatello Baldo
Ieri l’approvazione dell’assestamento di bilancio da un miliardo da parte della giunta provinciale, nei prossimi giorni l’avvio dell’iter legislativo che passerà dalla commissioni consiliari per arrivare infine all’Aula per l’approvazione finale. Il dibattito avverrà in quelle sedi e si concluderà a luglio, ma già oggi le opposizioni anticipano le loro valutazioni, sostanzialmente negative. Per il Pd si tratta di una manovra «che soddisfa a breve termine dei singoli assessorati», quindi senza «una strategia di lungo termine», mentre per Onda è «il solito gioco della distribuzione delle risorse ai clientes, sempre le stesse categorie, sempre il turismo».
Manica: «Risorse messe qua e là»
«Quando ci sono i soldi è tutto più facile. E così — afferma il capogruppo dem in Consiglio provinciale Alessio Manica — si riesce a mettere risorse un po’ qua un po’ là soddisfacendo molte aspettative». Scontato l’apprezzamento sulle risorse messe a disposizione per il rinnovo dei contratti pubblici: «E ci mancherebbe altro. O sul nuovo ospedale di Trento. Si nota però, in attesa di un’analisi più approfondita, che non c’è dentro questo documento uno sforzo di rivedere alcune politiche come quelle appunto segnalate dalla Cgil di sostegno alla capacità di spesa delle famiglie o di lotta al lavoro precario. Forse — continua il consigliere — non sarebbe nemmeno tema di un assestamento normale ma con tutte queste risorse in campo una riflessione forse andava fatta». E nel merito: «Sono sicuramente ancora assolutamente inadeguate le risorse per la casa anche perché in parte destinate non alla casa pubblica ma all’efficientamento di quella privata, nessuna traccia di un piano di investimento sugli acquedotti, non si può non notare poi che buona parte delle risorse usate è straordinaria e quindi la domanda su cosa si intende fare nei prossimi anni anche sul mantenimento di alcune scelte come l’innalzamento dell’esenzione Irpef sorge spontanea». In attesa di sviscerare bene i documenti in commissione, per il Pd «la prima lettura al netto delle poste non eludibili, come ospedale e contratti, la sensazione è che trovato lì il mucchietto di risorse si è corsi a soddisfare le richieste a breve dei singoli assessorati».
Degasperi: «Irpef? Fanno ridere»
Interviene anche il consigliere di Onda, Filippo Degasperi: «Quando vedremo i numeri potremo essere più precisi, perché ho la sensazione che Fugatti giochi proprio sui numeri e faccia vedere solo quelli che vuole in questo momento, quelli che gli fanno comodo». Il consigliere dà un suo giudizio su quanto emerso finora: «Ho visto che decantano l’allargamento dell’esenzione dell’addizionale Irpef. Ma fanno ridere, perché sono gli stessi che appena arrivati al governo del Trentino nel 2018 quell’esenzione l’hanno tolta, cancellata. Ed è stata ripristinata soltanto dopo quattro anni». Degasperi fu il promotore di una legge di esenzione per fasce di popolazione dall’imposta regionale: «Una mia legge del 2015, al governo c’era il centrosinistra. Esenzione che nel corso di quella legislatura era stata anche aumentata. Poi arrivò Fugatti che come prima cosa, come primo atto contabile nel suo primo assestamento tolse l’esenzione. Ci deridevano, dicevano che era il costo di un caffè al giorno, che per le famiglie sarebbe stato niente». Ma a conti fatti, negli anni il valore di quell’esenzione è stato di 90 milioni di euro. «Ecco, ora fanno i brillanti e allargano ancora di più la platea dei beneficiari. Si vede che quel caffè fa comodo, non come dicevano loro. Ma fa ridere che con questa misura stanno ridando ai trentini i soldi che hanno tolto loro dal 2019 al 2022: 90 milioni di euro».
«Il Trentino dei clientes»
Sul resto dell’assestamento, in particolare sugli interventi definiti «a pioggia» alle categorie economiche, Degasperi fa un riferimento storico: «Ai tempi della repubblica romana c’erano i clientes. Per avere il consenso, per diventare consoli o questori o pretori, pagavano. Ed è così anche oggi, pagano. Distribuiscono risorse ai soliti noti, alle categorie economiche». Una provocazione: «Ripagano con il voto. Ma il problema — dice l’esponente di Onda — è che non ci sono idee, perché sono tutti bravi a distribuire soldi quando ci sono. Molto più difficile immaginare come fare in modo che i soldi continuino a entrare nelle casse pubbliche». Fugatti dice che il Trentino è cresciuto più delle aspettative: «Le aspettative si basano sulle previsioni, che ha fatto la Provincia. Se ci si stupisce di una crescita è perché quella crescita non era stata calcolata, e non è una buona cosa dal punto di vista dell’affidabilità di chi è chiamato a prevedere l’andamento economico». Detto questo, Degasperi torna sugli interventi a pioggia: «A proposito di sorprese, tutti si sono sorpresi dei tanti voti ottenuti da Achille Spinelli alle scorse elezioni provinciali. Ma ricordiamoci che l’assessore allo Sviluppo economico di Fugatti ha distribuito 3 miliardi in 5 anni. Gli alberghi, con i tanti aiuti, dovrebbero averli ristrutturati due volte».
E conclude con una domanda: «Ma se c’è stato questo aumento di ricchezza, dov’è finito?». E spiega: «Quando aumenta il Pil, o va nei salari, o nella rendita o nel profitto per alcuni. Mi risulta che i salari sono rimasti bassi, più bassi che altrove. O è andato tutto in rendita o tutto ai soliti noti».