Il ritratto

giovedì 18 Gennaio, 2024

Le origini in Puglia, l’impegno politico e il lavoro al Caf. Chi era Maria Antonietta Panico

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L’ex consigliere Bezzi: «Con me nell’Udc, aiutava i bisognosi». La vicina: «Era sempre via, brava persona»

Originaria di una cittadina in provincia di Brindisi, Maria Antonietta Panico viveva in Trentino da più di vent’anni. Qui, dopo diverse esperienze da stagionale nel settore alberghiero e della ristorazione, aveva trovato la sua strada. Prima da impiegata e poi da direttrice di Caf (Centro di assistenza fiscale). Negli ultimi anni si era impegnata anche in politica: si era candidata sia alle elezioni provinciali del 2018 sia alle amministrative di Trento del 2020. Sei anni fa aveva corso a fianco di Giacomo Bezzi nella lista dell’Unione di centro (Udc). «Al Caf aiutava tutte le persone bisognose. L’ho sentita a novembre l’ultima volta», dice Bezzi, ex consigliere provinciale e deputato.
La donna, nata il 21 gennaio 1981 a San Pietro Vernotico, in Puglia, avrebbe compiuto 43 anni tra pochi giorni. Nel 2001 consegue il diploma da ragioniera perita commerciale all’Istituto Valzani, nel suo paese di origine. E nell’estate della maturità fa la sua prima esperienza in Trentino come cameriera all’hotel Efigenia di Torbole, nell’Alto Garda. Conclusa la stagione estiva, da settembre a novembre 2001 lavora come barista al Caffè Italia di piazza Duomo, a Trento. A partire dalla fine dello stesso anno, tramite un’agenzia di lavoro interinale, trova diverse occupazioni: cassiera al supermercato Poli di Gardolo, barista in una stazione di servizio, cameriera al ristorante Nuova Castelli di piazza Centa e infine barista al Caffè Principe.
Poi nel 2004 la svolta: inizia a lavorare al Caf Fenalca di Trent. Nel 2007 diventa direttrice Caf all’Unione centro servizi, dove conosce il suo ex marito, da cui ha una figlia, oggi sedicenne. Lavora qui fino al 2018, poi si sposta all’Unione di difesa dei consumatori (Udicon).
Nello stesso anno decide di candidarsi alle elezioni provinciali a sostegno dell’attuale governatore trentino Maurizio Fugatti. Si presenta nella lista Udc. «Quando eravamo in consiglio provinciale ci ha dato una grossa mano. Al Caf aiutava tutte le persone bisognose che si rivolgevano a noi — ricorda Giacomo Bezzi — Poi si è candidata con me nella lista dell’Udc. Due estati fa era stata mia ospite in Val di Sole, con il suo compagno. L’ho sentita a novembre l’ultima volta. L’avevo trovata più in difficoltà sul piano umano. Mi aveva detto che stava lavorando a un Caf di Levico, ma stava cercando altro».
Non eletta in consiglio provinciale, a settembre 2020 Maria Antonietta corre alle elezioni comunali di Trento nella lista del candidato sindaco di centrodestra, Andrea Merler. «Era una persona molto solare, energica — dice Merler — Mi ha dato una mano anche alle ultime elezioni provinciali. Era una persona molto generosa. L’ho incontrata un paio di mesi fa per un aperitivo. Mi aveva parlato di sua figlia, di cui era molto orgogliosa. Ma in quell’occasione l’ho vista triste. L’avevo vista in un momento di fragilità».
Nel condominio Tridentum di via Vicenza, dove abitava, la vedevano poco. «Lavorava tutto il giorno, usciva la mattina e tornava la sera — dice una vicina, Carla Bonvecchio — Abitava sopra di me. Negli ultimi giorni non avevo sentito alcun rumore, ma non era una cosa strana. Non ha mai dato fastidio. Ogni tanto veniva a stare da lei la figlia. Mi dispiace, era una brava persona».
«Quest’anno sono stata forte, il prossimo voglio essere felice». Maria Antonietta aveva espresso questo auspicio per il 2024, in un post su Facebook. Negli stessi giorni, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, aveva rilanciato sui social una petizione per fermare la violenza di genere.