Redazione
martedì 5 Marzo, 2024
di redazionale
L’aspettativa di vita, in Italia, si allunga sempre di più: le ultime statistiche certificano che nel nostro Paese la media ha superato gli 82 anni; arrivano ad oltre 84 le donne mentre gli uomini si fermano attorno agli 80,5. Il Giappone, a livello mondiale, comanda la classifica mentre in Europa Spagna, Svezia e Italia sono al top. Non solo: oltre alla vita che si allunga, la terza età è vissuta in modo sempre più autonomo. Sono sempre di più le persone over 80 che rimangono autosufficienti e che conducono un’esistenza attiva, impegnata e ricca di iniziative.
Ma non tutti, ovviamente, sono così fortunati. Ci sono anche gli anziani che, ad un certo punto della loro esistenza, hanno bisogno di supporto. Per motivi cognitivo/relazionali, a volte, o per esigenze fisiche in altre. Ed è lì che per le famiglie si paventano dubbi e perplessità sulle soluzioni migliori da adottare. La scelta sostanzialmente è fra il ricovero in una RSA o, in alternativa, la permanenza fra le proprie mura domestiche attraverso l’assunzione di un’assistente, a volte diurna e in altri casi h24. Una scelta non certo semplice e mai banale perché sul piatto della bilancia vanno considerati gli aspetti economici, naturalmente, ma anche quelli psicologici e sociali. E non sempre la convivenza fra gli uni e gli altri è di facile soluzione. Le case di riposo possono fornire una vasta gamma di servizi: dalla cura medica all’assistenza quotidiana, ma rimanere nella propria comfort zone, all’interno di quelle dimore che hanno rappresentato l’habitat per una vita intera è quasi sempre la soluzione preferita dai nostri nonni.
Spostamento, sradicamento, perdita delle proprie abitudini sono tutti aspetti che fanno paura alle persone più in là con gli anni, che vedono dissolversi le loro certezze. La casa di riposo rappresenta per alcune famiglie la soluzione più semplice, a volte la più scontata, ma chi sceglie invece l’assistenza domiciliare ne rimane quasi sempre gratificato. E se si opta per chi ha esperienza, professionalità e attenzione empatica verso la terza età, la soddisfazione è ancora maggiore.
Ed è proprio qui che entra in gioco Gallas Group, che da febbraio ha aperto la propria nuova sede a Trento, in largo Nazario Sauro 6 (telefono 0461.1919935). L’azienda leader nell’assistenza domiciliare in Italia vanta ormai una quarantina di agenzie operative in otto regioni, dal Friuli-Venezia Giulia, dov’è nata, alla Toscana, con oltre 180 dipendenti, più di 100.000 famiglie assistite e 110.000 collaboratori domiciliari censiti in un decennio abbondante di attività. Il ruolo di Gallas è fondamentale nella relazione fra le due parti, ovvero sia fra il committente (le famiglie) e le operatrici (le badanti). L’azienda, infatti, garantisce ai parenti una selezione accurata delle lavoratrici, con particolare attenzione all’aspetto propriamente umano e alla lingua, considerando che buona parte proviene dall’estero. Il 95% arriva dall’est: in buona parte da Ucraina, Georgia ma anche Russia e Romania, oltre a Sudest asiatico e a qualche paese sudamericano e africano. Per comprendere la certosina verifica di tutte le credenziali basta considerare un dato, il più emblematico di tutti: appena il 20% di chi presenta domanda viene realmente inserito nel contesto lavorativo.
Ma Gallas tutela anche le badanti stesse: ferie, malattie, sostituzioni sono regolate da contratti di lavoro a norma, evitando così tutta l’insicurezza derivante dai rapporti “in nero”; l’ideale punto di incontro, quindi, per chi, da una parte, vuole il meglio per i propri cari e chi, dall’altra, mette a disposizione il proprio curriculum per accudire i nostri anziani. Sia quelli non più autosufficienti, ma anche coloro ancora attivi e che hanno solo bisogno di qualche commissione, di un pasto caldo, di essere accompagnati dal medico o semplicemente di un po’ di compagnia.
Casa dolce casa, insomma: è qui, fra i ricordi di una vita, che i nostri nonni preferiscono trascorrere i loro ultimi anni. In un mondo complesso come quello attuale, nel quale le mura domestiche rappresentano un’oasi di stabilità ed un rifugio di pace e serenità (per tutti, non solo per i nostri nonni…), garantire alti standard nell’assistenza domiciliare è condizione imprescindibile per chi opera nel settore. E per soddisfare le esigenze di tutte le parti coinvolte.
l'inchiesta
di Davide Orsato
In corso l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari. La prima cittadina ha fatto sapere che parlerà chiedendo la revoca dei domiciliari