cronaca

venerdì 5 Gennaio, 2024

Levico, appartamento in fiamme: Giuliano Lazzeri trovato carbonizzato sul divano

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L’ipotesi, ma che dovrà essere confermata, è che le fiamme siano partite da una sigaretta: in casa c’erano diversi pacchetti. Il 59enne potrebbe essersi addormentato con un mozzicone acceso

Quando è stata buttata giù la porta dell’appartamento era già morto da più di un’ora. Soffocato dal fumo, poi bruciato dalle fiamme. Il tutto nel silenzio più totale, mentre nemmeno gli inquilini degli altri appartamenti erano riusciti ad accorgersi nel nulla. Una fine tragica e silenziosa quella di Giuliano Lazzeri, 59 anni, originario di Ischia di Pergine, ma residente da qualche tempo nel centro di Levico. E proprio in quell’appartamento, in via Dante, lo stesso stabile dell’ufficio postale, è scoppiato l’incendio che gli è costato la vita. L’allarme è stato lanciato attorno alle 18.30, per un motivo quasi banale. Qualcuno che stava passando per la via, piena di locali e popolata per l’aperitivo, ha notato un bagliore attraverso le finestre oblunghe della palazzina. Erano fiamme. Non appena è arrivata la telefonata al 112, rimbalzata alla centrale dei vigili del fuoco, dalla stazione dei volontari di Levico, appena a un isolato dal luogo dell’incendio, è scattata la sirena per richiamare i tutti i corpi della zona. Rinforzi, oltre che da Pergine, anche dai permanenti di Trento e Rovereto. I pompieri sono entrati in un primo momento dalla finestra, utilizzando l’autoscala: hanno trovato l’appartamento distrutto. Poi è stato il sindaco, Gianni Beretta, ad entrare dalla porta, nel tentativo di avvisare eventuali presenti e chiederne l’evacuazione. Così è stato trovato il corpo di Lazzeri, parzialmente carbonizzato. Le operazioni per lo spegnimento dell’incendio sono durate oltre un’ora: poi il lavoro è stato tutto per i carabinieri e dei tecnici. Sul posto i militari della stazione di Levico e anche il comandante della compagnia di Borgo, Rocco Oreste Orsini. I primi accertamenti hanno escluso il dolo. Si tratta di un incendio scoppiato accidentalmente, anche se non è ancora stato individuato l’innesco. Nella casa non c’è un camino, solo una stufa murale che, però, non sarebbe stata accese. «Non abbiamo trovato evidenze di accensioni né si pensa a un cortocircuito o a un eventuale malfunzionamento di un elettrodomestico», spiega il comandante dei vigili del fuoco di Levico, Marco Gaigher.

L’ipotesi più battuta, ma che dovrà essere confermata, è che le fiamme siano partite da una sigaretta: in casa c’erano diversi pacchetti, Lazzeri era un fumatore. Il 59enne è stato trovato sul divano: forse si era addormentato con un mozzicone ancora acceso. Forse, c’era qualche altro tipo di fiamma, magari quello di una candela. Non si esclude che l’uomo possa avere avuto un malore. Già operatore socio sanitario all’ospedale Santa Chiara di Trento, aveva avuto diversi problemi di salute ed era stato colpito da un ictus. Per questo motivo aveva smesso di lavorare. A causa dei suoi problemi sanitari era seguito dal fratello, Roberto, suo tutore, che gli faceva spesso visita. E sempre questo motivo lui, single, senza figli aveva scelto di trasferirsi da Ischia, la frazione di Pergine dove aveva vissuto per anni, in quell’appartamento di Levico, di proprietà del fratello. Ieri, Roberto Lazzeri, assieme al figlio (e nipote di Giuliano) Federico è stato il primo familiare a riconoscere il fratello. «Viveva qui da circa un anno — spiega un vicino, Renzo — usciva di casa normalmente, i suoi problemi di salute non si notavano». Del decesso, ieri sera, è stata informata anche la pm di turno, Nadia La Femina, che ha già dato il nulla osta per le esequie. Dunque, non ci sarà nessuna autopsia e il corpo di Giuliano Lazzeri è già a disposizione dei familiari.
Accanto alle cause tecniche che hanno originato l’incendio (ulteriori sopralluoghi sono previsti oggi già dalla mattinata) rimangono da fare gli accertamenti anche su eventuali effetti sulla struttura, di recente sistemazione. Se gli effetti delle fiamme sull’appartamento di Lazzeri sono stati devastanti, poche o nulle sembrano essere le conseguenze per il resto della struttura. Tuttavia, precisa sempre il comandante Marco Gaigher, «C’è stata una forte contaminazione di fumo in tutto l’edificio e si renderà necessaria una bonifica». Un’operazione che dovrebbe risultare veloce e che si dovrebbe concludere già in giornata. Nessun intervento, invece, si renderà necessario per gli altri edifici della via. Nel frattempo, è stata disposta l’evacuazione per i residenti della palazzina, una decina di persone in tutto. Il sindaco Beretta ha messo loro a disposizione un albergo per la notte.