Patrimonio

venerdì 27 Ottobre, 2023

Levico, Imperial in vendita: base a dieci milioni di euro

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C’è già un’offerta, l’asta è aperta fino al 20 novembre

C’è una luce in fondo al tunnel. Il futuro del Grand Hotel Imperial di Levico potrebbe essere ad una svolta con l’obiettivo di evitare il fallimento visto che ancora non è stato definito l’esito di una complessa vicenda giudiziaria relativa alla sorte dell’albergo. La palla è ormai da tempo passata ai magistrati trentini e al tribunale relativamente alla realizzazione di un concordato preventivo con i vari creditori della società o all’eventualità, fortemente avversata, di un’extrema ratio, rappresentata dal fallimento, appunto, che aleggia, ancora come uno spettro sulla storica struttura ricettiva. Ma, come detto, c’è una speranza concreta di rilancio, visto che la Patrimonio del Trentino S.p.A ha deciso di vendere l’hotel e il nuovo acquirente potrà poi avviare un progetto di rilancio e di gestione futura del compendio rilevando la struttura dalla Fidelity Italia srl, gruppo creato dalla tedesca Solutions Holding GmbH che da tanti anni gestisce il lussuoso albergo inaugurato nel 1900 e inserito nella magnifica cornice del parco asburgico. L’invito a offrire è del 13 ottobre scorso e l’importo a base di gara è di dieci milioni di euro oltre oneri fiscali e spese. Criterio di aggiudicazione: prezzo più alto rispetto all’importo posto a base di gara. Gli eventuali interessati potranno presentare l’offerta vincolante migliorativa entro le ore 12 del 20 novembre 2023. Patrimonio del Trentino S.p.A. ha comunicato di aver già ricevuto un’offerta per l’acquisto del compendio immobiliare. L’amministrazione comunale levicense vuole che l’Imperial ritorni a diventare un punto di eccellenza dell’offerta alberghiera, una struttura a 4-5 stelle di cui oggi si sente la mancanza in paese. Diversi bilanci sono stati chiusi in perdita e il personale è diminuito drasticamente con la direttrice dell’hotel Silvia Zoller costretta a fare i salti mortali pur di mostrare agli ospiti una struttura pulita e un servizio accettabile. I dipendenti intanto vivono con preoccupazione e ansia questa complicata situazione ma nel frattempo svolgono diverse mansioni pur di far andare avanti la struttura nel prossimo periodo natalizio, quando a Levico sbracheranno tanti turisti subito dopo l’apertura dei tradizionali mercatini. Purtroppo, a causa delle perdite registrate dal 2017 in poi, il personale si è assottigliato sempre di più e attualmente è sottodimensionato. Le tariffe applicate non sono certamente da hotel a quattro stelle. In mezza pensione a persona, che comprende una bottiglia di vino, di acqua, un piatto di frutta e un voucher di 20 euro per un massaggio, non più di 70 euro. Nemmeno in un tre stelle si trova un prezzo così basso. Senza i giusti ricavi, a pagare dazio è stato il personale di cui si è fatto tabula rasa. Un quadro fosco che ha inquietato, e non poco, il sindaco Gianni Beretta ,che però adesso è fiducioso dopo aver incontrato i vertici della Patrimonio del Trentino, come lui stesso sottolinea. «Nei prossimi giorni avrà un nuovo vertice sia con i responsabili della Patrimonio del Trentino sia con i rappresentati della politica e la parte tecnica. Quello che si può anticipare è la ricezione di una offerta di una azienda italiana molto seria che vuole valorizzare il compendio acquistando la struttura per 10 milioni e per poi fare investimenti per valorizzarlo con un piano industriale ambizioso». Insomma il Grand Hotel Imperial tornerà a parlare italiano sotto l’aspetto gestionale e straniero solo per la presenza degli ospiti. Beretta poi è andato oltre e ha detto la sua sull’aspetto finanziario visto che in caso di vendita, quello che verrebbe introitato dalle casse provinciali potrebbe essere in parte reinvestito sul territorio levicense: «Sarei uno stupido se dicessi di non essere interessato. Ma di questo parleremo con tutti gli attori di questa questione in modo tale da permettere all’amministrazione comunale di finanziare uno o più progetti a favore della comunità. In ogni caso, sarei già felice per il salto di qualità che farà l’hotel sotto il profilo dell’accoglienza con la nuova gestione che poi un albergo sempre pieno, come sappiamo, genera una forte spinta economica per tutta la nostra comunità». Ci sono in ballo, non va dimenticato, una trentina di posti di lavoro. «Sul nostro territorio manca personale» chiude Beretta.