il lutto
martedì 11 Luglio, 2023
di Emanuele Paccher
Una folla di oltre 400 persone ha voluto dare l’ultimo saluto durante la cerimonia funebre di ieri, a Sara Tomaselli Paolin, la giovane ragazza di 30 anni scomparsa lo scorso mercoledì.
Nata e cresciuta a Levico Terme, di recente si era trasferita da Selva a Bassano del Grappa con il marito Claudio. Una morte improvvisa, che la ha colta dopo anni di lotta contro una malattia. Con le cure la situazione sembrava infatti essersi stabilizzata, ma una ricaduta improvvisa non le ha lasciato scampo.
Chi l’ha conosciuta la descrive come una ragazza solare ed energica, con tante passioni: arte, fotografia e scrittura. Da tempo scriveva sulla testata giornalistica online UnderTrenta, dove trattava le questioni di maggiore attualità e che più le stavano a cuore, come la questione di genere, i diritti civili e la politica locale e nazionale. Laureata in beni culturali, era perito grafico e lavorava come social media manager.
Il dolore più forte ovviamente è per la mamma Marilina, il papà Ezio, il marito Claudio, la sorella minore Lucia e per gli amici di una vita. Ma è anche il dolore di tutta la sua comunità, che la amava e che ha amato ogni giorno, fino all’ultimo.
Commosso il ricordo di quanti l’hanno conosciuta. «Sono giorni che non trovo le parole per esprimere il bene che sento e la tristezza che provo. Mi hai sempre tenuto vicino, mi hai lasciato stupirti e anche deluderti. Hai sempre trovato un posto per me, e ora sono io che non voglio lasciarti andare. Non posso però che immaginarti immersa nella luce, quella luce che tu emanavi. Rimarrai per sempre parte di me», le parole commosse di Marco Odorizzi, direttore della fondazione Trentina Alcide De Gasperi e amico di Sara.
«Ora sei libera dal sonno e dal respiro affannoso. Ora puoi respirare liberamente. È così che ti immagino: libera. Sei riuscita a farti amare in vita, e io continuerò a pensarti sempre. Non saremo mai molto distanti», il ricordo del marito Claudio.
«Da oggi non saprò più a chi inviare i post per deridere i genitori boomer, e non potrò più darti la colpa se non troverò le cose nell’armadio. Se passerò a Bassano non potrò più chiederti se ti va di prenderci un aperitivo. Ciao Sara», il commento emozionato della sorella Lucia.
Il ricordo più commosso è giunto dalla mamma Marilina, che ha ripercorso l’intera giovane vita della figlia. «Dopo una fanciullezza relativamente tranquilla, sei entrata in adolescenza. Quante volte abbiamo discusso. Tante volte mi chiedevo: come siamo arrivati a questo punto? Qualche anno più tardi però mi hai detto: mamma, grazie per non aver mai mollato. Durante l’adolescenza hai scoperto tante nuove passioni, che poi sono diventate opportunità. Amavi la fotografia, e proprio ora stavi attendendo l’inizio dell’agosto degasperiano per tornare a collaborare con i tuoi amici. Avevi un profondo amore e attaccamento alla famiglia. Ora spero che in qualche modo riuscirai a darci la forza per andare avanti. Ti voglio bene Sara, anche se non te l’ho detto abbastanza spesso».