martedì 18 Giugno, 2024
di Davide Orsato
Erano settimane che litigavano, facendosi sentire da gran parte della via. Le ragioni? Quelle, banali, che fanno infuriare i vicini di casa, dagli spazi condivisi ai rumori molesti. Questa volta, però, la situazione è precipitata: uno di loro ha deciso di «chiarirla una volta per tutte» e si è presentato davanti all’appartamento del «rivale». Ne è scoppiata una lite, l’ennesima. Le urla si sono fatte sempre più animose, finché il padrone di casa ha estratto un coltello, prendendolo dal cassetto della cucina. L’altro litigante, a questo punto, impaurito, ha cercato di mettersi al riparo, uscendo di casa. Ed è stato all’esterno, davanti agli occhi del vicinato, che è stato colpito ripetutamente. Si è sfiorata la tragedia, nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 17 giugno, a Levico Terme. Con un accoltellamento che ha ridotto in fin di vita un uomo di 46 anni, di origine marocchina. Il fatto è accaduto attorno alle 17.40 in via Santa Croce, in una tranquilla zona residenziale che porta verso il lido. Ad assistere alla scena, i vicini di casa, che hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Dopo le coltellate, il 46enne è finito a terra, sanguinante e privo di coscienza. Data la gravità della situazione è stato allertato l’elicottero, decollato da Mattarello. L’uomo è stato soccorso in condizioni gravissime e portato d’urgenza all’ospedale Santa Chiara dove è stato sottoposto a un intervento d’urgenza. Ha ferite in diverse del corpo, comprese braccia e addome, ma è un fendente al collo a preoccupare di più: è per quello che ha rischiato la vita.
Dopo l’operazione l’aggredito è stato ricoverato in rianimazione: i medici si riservano sulla prognosi. Dopo l’agguato, l’aggressore è fuggito: un tentativo disperato, perché in tanti lo avevano visto e altrettanti sapevano del rancore che covava nei confronti del vicino. È subito scattata la caccia all’uomo, con i carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana sulle tracce dell’accoltellatore. Ma, alla fine, è stato lui a presentarsi in caserma, alla stazione di piazza Alberto Dalla Chiesa. Lì si è costituito: è un 46enne, cittadino albanese, residente in Trentino da molti anni. È stato arrestato con la grave accusa di tentato omicidio. Rischia anche l’aggravante per futili motivi.
Nel frattempo, i carabinieri avevano sentito anche i vicini di casa, che hanno confermato il «cattivo sangue» che scorreva tra i due. Nessuno di loro, tuttavia, sembra avere precedenti particolari. «Si tratta di una zona tranquilla — conferma il sindaco Gianni Beretta — e non erano mai stati segnalati problemi, nemmeno con le due persone coinvolte».
Poco più di un mese fa, il 4 maggio, un’altra persona, un uomo di cinquant’anni, era stato arrestato con la stessa accusa, quella di tentato omicidio. L’episodio, però, era maturato in ambiente familiare: lui, un ristoratore, aveva tentato di aggredire il figlio con un coltello. L’episodio più grave, tra quelli recenti in Trentino, è accaduto poco meno di un anno fa, il 28 luglio del 2023, a Noriglio. Un lungo dissapore tra vicini che finì in un omicidio: vittima l’infermiera 63enne Mara Fait, uccisa dal vicino di casa Ilir Shehi Zyba, 48 anni, tuttora recluso in carcere in attesa di processo.