Inchiesta Romeo
domenica 20 Aprile, 2025
L’ex senatore Fravezzi torna ai domiciliari: ha violato la misura interdittiva tornando nella Rsa di Dro di cui è presidente (sospeso)
di Benedetta Centin
Per l’ex sindaco di Dro è scattato l’aggravamento della misura. Da venerdì è di nuovo recluso a casa sua. Era tornato libero solo a inizio febbraio

Viola la misura interdittiva che gli aveva imposto il giudice a inizio febbraio, quando lo aveva rimesso in libertà, e torna agli arresti domiciliari. Saranno delle festività pasquali da recluso in casa per l’ex senatore ed ex sindaco di Dro Vittorio Fravezzi, indagato nell’ambito della maxi inchiesta «Romeo» sugli intrecci tra affari e politica, sulla presunta cupola delle speculazioni immobiliari in regione, quella che i pm Alessandro Clemente e Davide Ognibene hanno inquadrato come associazione a delinquere con metodi mafiosi.
L’aggravamento della misura è scattato l’altro ieri, venerdì, su ordinanza del giudice per le indagini preliminari, così come sollecitato dalla Procura di Trento a cui i carabinieri del nucleo investigativo avevano inoltrato la segnalazione in merito al fatto che Fravezzi era tornato ad avere rapporti con la pubblica amministrazione, a muoversi in quell’ambito quando gli era stato vietato con la misura interdittiva applicata. Ora, a quanto trapela, nei giorni scorsi il 57enne ha rimesso piede nell’azienda pubblica di servizi alla persona «Residenza Molino» di Dro di cui è presidente. O, meglio, sarebbe da scrivere «era» presidente visto che nel frattempo, finito agli arresti domiciliari a inizio dicembre 2024, è stato sospeso dal suo incarico a seguito della delibera votata all’unanimità dal consiglio di amministrazione della stessa rsa. A maggior ragione quindi Fravezzi non avrebbe avuto ragione di tornare nella residenza sanitaria assistenziale. Abbastanza, questo, per aggravare la misura in essere – quella dell’obbligo di dimora nel proprio Comune di residenza – in arresti domiciliari. Un ritorno, quello ai domiciliari, per l’ex senatore assistito dagli avvocati Nicola Degaudenz e Alessandro Meregalli. Il 57enne vi si era ritrovato il 3 dicembre 2024, accusato di aver avuto un rapporto privilegiato con i presunti promotori dell’associazione a delinquere, e cioè il commercialista altoatesino Heinz Peter Hager e l’imprenditore arcense Paolo Signoretti. Per gli inquirenti avrebbe eseguito le loro direttive, specie per penetrare il tessuto politico istituzionale dell’alto Garda, sollecitando gli amministratori a rispettare le tempistiche e le richieste del gruppo affaristico (soprattutto per quanto riguarda le procedure relative agli accordi urbanistici per la riqualificazione dell’area ex Cattoi e dell’hotel Arco). E secondo l’accusa avrebbe usato anche minacce e intimidazioni.
Fravezzi, costretto a casa, ci era rimasto per due mesi e un giorno, feste natalizie e Capodanno compreso. Il 4 febbraio scorso lui e altri cinque dei principali indagati dell’inchiesta «Romeo» erano tornati liberi con obbligo di dimora e con la possibilità di riprendere a lavorare ma con il veto di non avere appunto rapporti con la pubblica amministrazione. Così era stato disposto dal gip Enrico Borrelli appunto per Fravezzi, per Hager, per Signoretti (tornato del tutto libero, senza vincoli sugli spostamenti, il mese scorso, dopo il ricorso al tribunale del riesame di Trento), ancora per gli architetti altoatesini Andrea Saccani e Fabio Rossa, e per Daniela Eisenstecken, funzionaria del Comune di Bolzano. Il giornalista Lorenzo Barzon aveva già l’obbligo di dimora, mentre la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, era già stata rimessa in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia, a pochi giorni dall’arresto. L’obbligo di dimora, l’unico vincolo rimasto a suo carico, è caduto il mese scorso, dopo che ha chiesto e ottenuto di farsi interrogare dalla Procura. Quanto al tycoon austriaco René Benko, non è mai stata eseguita la misura nei suoi confronti ma il magnate del crac Signa è stato arrestato e portato in carcere nell’ambito dell’inchiesta della procura anti-corruzione di Vienna.