sport
sabato 15 Giugno, 2024
di Sara Alouani
La nuotatrice transgender Lia Thomas ha fallito nella sua sfida contro le regole della Federazione Internazionale di Nuoto, la World Aquatics, che impediscono alle persone transgender di gareggiare nelle competizioni d’élite. L’atleta statunitense aveva chiesto al tribunale svizzero di annullare le regole approvate nel 2022, a suo dire non valide, illegali e discriminatorie nei suoi confronti e che le impedivano di competere nelle gare femminili d’élite. In particolare, la World Aquatics ha vietato alle donne transgender che hanno superato la pubertà maschile di partecipare alle gare femminili.
Tre giudici del Tribunale Arbitrale dello Sport si sono pronunciati contro la campionessa, classe 1999, dando ragione alla World Aquatics. Il CAS afferma che i giudici hanno respinto la richiesta di arbitrato della Thomas presso l’organo di governo mondiale.
In una dichiarazione fornita dal suo team legale, Thomas ha definito la decisione del Tribunale «profondamente deludente». «I divieti generalizzati che impediscono alle donne trans di gareggiare – ha aggiunto – sono discriminatori e ci privano di preziose opportunità atletiche che sono fondamentali per la nostra identità».
La conferenza internazionale
di Redazione
L'intesa è stata siglata alla conferenza di Baku (Azerbaigian). Le risorse serviranno a limitare o ridurre le emissioni di gas a effetto serra