provinciali
lunedì 9 Dicembre, 2024
di Donatello Baldo
Se nelle prime ore del pomeriggio di venerdì si credeva che la posizione della sindaca di Riva Cristina Santi si fosse un poco alleggerita dalle accuse della Procura, ieri il mondo della politica si è dovuto ricredere. La lettura dei fatti esposta da questo giornale — «Santi collabora, torna in libertà», questo il titolo del giornale — ha posto a quel mondo più di un interrogativo su come potrebbero proseguire le indagini. Il fatto che Santi abbia visto attenuarsi la misura cautelare dagli arresti domiciliari all’obbligo di dimora nel Basso Sarca, sembra dovuto non all’indebolirsi delle accuse, ma appunto alla collaborazione con la magistratura. Che — tradotto — significa che la sindaca ha iniziato a parlare, a dire di più, a spiegare nel dettaglio alcuni avvenimenti che potrebbero anche coinvolgere altre persone, altri fatti. Anche altri reati, anche di altre «stagioni» politiche.
E infatti, il dubbio è che «ci sia di più». Che «questo sia solo l’inizio». Che «ora si aprirà la partita delle elezioni provinciali», quelle del 2023. Di questo è convinto tutti il mondo politico. E c’è chi azzarda dei ragionamenti, spiegando che l’inchiesta si è fermata prima — a maggio del 2023, infatti, la richiesta formulata dai Pm al Gip — per tenere fuori le elezioni provinciali. Apposta, per poter interrogare gli indagati accusati dei fatti di Arco e Riva, sulla partita più grossa. E si prosegue per deduzioni, per inferenze più o meno posticce: «Se Signoretti e soci hanno cercato di condizionare le elezioni di Riva del Garda, di sicuro hanno provato a condizionare quelle provinciali».
Perché a tutti ha fatto impressione quel «progettino» di Signoretti che voleva spodestare Fugatti prima con Betta e poi con Ianeselli. Fantasie per una possibile scalata al potere provinciale, desideri di arrembaggi, di conquiste. «Puntava sui cavalli che gli sembravano vincenti», questo il punto. Come a Riva del Garda, che sembra essere la prova generale per quanto riguarda la «discesa» nell’agone: prima il sostengo al candidato sindaco Mauro Malfer e, dopo che Santi è arrivata al ballottaggio con Adalberto Mosaner, la puntata delle fiches tutte su di lei.
Se regge la metafora, e la «teoria», della corsa dei cavalli, è chiaro chi fosse dato per vincente alle elezioni del 2023. Il centrodestra. E c’è chi si spinge ancora più oltre, sempre nelle supposizioni che non valgono nulla, si capisce, ma che animano e preoccupano il mondo politico, in questo caso una parte di esso: se Andrea Merler — com’è emerso dall’inchiesta della Procura distrettuale — ha chiesto aiuto a Signoretti per sostenere la sua campagna elettorale per diventare sindaco di Trento nel 2020, perché non avrebbe dovuto chiedere una mano anche per quella delle elezioni provinciali del 2023 quand’era candidato con Fratelli d’Italia?
Inchiesta
di Benedetta Centin
Il commercialista è uscito sorridente e soddisfatto dall'interrogatorio durato dalle 9.30 alle 11.50. L'avvocato Bertacchi: «Tempo necessario per rispondere alle contestazioni»