Mostra
martedì 22 Novembre, 2022
di Redazione
L’esposizione «Dentro il colore», allestita negli spazi del Palazzo delle Albere e in programma dal 26 novembre 2022 al 4 giugno 2023, si focalizza sul tema della percezione fisica e mentale del colore, raccontato come somma di materia e luce e dei suoi effetti sulle singole personalità. Il progetto è frutto del pensiero e del dialogo tra il presidente del MUSE Stefano Zecchi e l’architetto Michele De Lucchi.
Lo stesso De Lucchi illustra il concetto attorno al quale si sviluppa l’esposizione temporanea «Il colore di per sé non esiste. È luce, energia e vibrazione di particelle. Siamo però abituati ad attribuirlo alla materia. Tutta la mostra gira attorno a questa relazione tra materia e luce, tra tangibile e intangibile, tra realtà e immaginazione».
Sui fianchi dei coni, fatti di materia terrosa e colorata, trovano spazio i pezzi delle collezioni naturalistiche del MUSE, selezionati in base alla cromia di riferimento del vulcano. Le superfici circolari sono un nuovo modo di proporre le «meraviglie» che si trovavano nei Gabinetti Scientifici, dove si collezionavano oggetti appartenenti ai regni della natura per svolgere osservazioni sul mondo reale e svelarne i segreti.
Oltre 100 i reperti in mostra, appartenenti alle collezioni del MUSE, che rappresentano, ciascuno nelle diverse variazioni cromatiche, la manifestazione della vita e della natura in ambito zoologico, botanico, mineralogico, petrografico e paleontologico. Tra le meraviglie che visitatori e visitatrici potranno ammirare, un antico campione di croco, i cui petali di colore violetto annunciano la primavera; il Tarabuso, l’airone dal mimetico piumaggio screziato nei toni di giallo; il «cuore di Vignola», un eccezionale campione di fluorite che irradia colori dal verde al violaceo in base al tipo di luce che lo illumina; le foglie fossili colorate di arancione da idrossidi di ferro appartenenti a Glossopteris, genere estinto di piante risalenti ad oltre 250 milioni di anni fa, che confermano la teoria della deriva dei continenti; la candida Predazzite, pietra ornamentale nata dall’incontro tra i vulcani triassici e le scogliere che oggi formano le Dolomiti.
Le camere vulcaniche ospitano installazioni sonore e visive monocromatiche che favoriscono una personale esperienza immersiva, come un bagno nel colore con il corpo e con la mente, dove la luce del vulcano è definita da una precisa lunghezza d’onda a cui corrisponde un suono della stessa frequenza.
Una messa in scena espositiva che dalla materia conduce alla luce. Il simbolico cratere di ciascun vulcano incanta con visioni di immagini sonore. Sospesi, circolari, ipnotici, nella dissolvenza di forme e corpi materici, i video artistici svelano atmosfere tra sogno e realtà, inconscio e coscienza. Narrazioni visive e musicali, dove la percezione dei colori, la realtà e l’occhio di chi osserva diventano un unico evento.
Una mostra inedita che propone approfondimenti lungo il percorso espositivo, attraverso la proiezione di un court métrage di interviste autoriali. Dialoghi sul colore, visti e interpretati nell’ambito scientifico delle neuroscienze, della biologia e delle scienze Umane e Filosofiche, grazie al prezioso contributo di docenti, ricercatori e ricercatrici dell’Università di Trento che hanno parlato del colore dal punto di vista cognitivo, percettivo e sensoriale, con un focus sui colori nelle piante e nel cibo.
Festività
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L'altoatesino del ristorante Flurin di Glorenza porta in tavola la sua idea del pranzo del 25 dicembre. «Si possono cucinare ricette buonissime anche senza usare ingredienti costosi. Un grande classico sono le lasagne»