il lutto
domenica 22 Settembre, 2024
di Walter Facchinelli
Una chiesa gremita all’inverosimile, con numerose persone anche da fuori. Così si è presentata ieri, com’era prevedibile, la chiesa di Pinzolo per i funerali di Stefano Maturi. Il paese si è fermato per rendere omaggio a questo sessantaduenne solare, disponibile e appassionato che ha vissuto appieno la vita sociale e sportiva di Pinzolo. Direttore della scuola di sci e maestro di sci per intere generazioni, cuoco al rifugio Prà Rodont e manutentore dei sentieri con la Cooperativa lavoro, ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tante persone che l’hanno conosciuto e ne hanno apprezzato esperienza, solarità ed empatia. Presenti in lacrime molti giovani maestri di sci della Scuola italiana sci Pinzolo, molti giovani e giovanissimi dell’Unione sportiva Carisolo dove Stefano aveva profuso le sue energie con grande passione. Presenti i vertici del Footgolf trenino dove milita il figlio Enrico. Il parroco don Carlo Crepaz ha sottolineato le doti di umanità, bontà, empatia, servizio agli altri. Ha ricordato che era solito salutare il capitello della Madonna e, a chi gli chiedeva ragione, Stefano rispondeva che era un suo segreto, divenuto per tutti un segno bello della sua fede e del suo amore in Dio, e per tutti il suo donarsi agli altri rimarrà per sempre. Don Crepaz ha concluso: «Affidiamo Stefano all’abbraccio del Signore, da lassù il suo amore continuerà a incoraggiare i giovani e mandare a loro consigli preziosi». Una cugina ha ricordato la dura battaglia che Stefano ha combattuto: «Consapevole hai sperato e creduto di superarla e noi tutti eravamo con te. Ti dico ciao, non è un addio. A ognuno hai donato qualcosa: un sorriso, una pacca sulla spalla, un consiglio, a tutti i tuoi ragazzi hai dato tanto amore incondizionato e i tuoi figli hanno messo la tua stessa passione nello sport e nella vita». Il figlio Enrico, campione di Foofgolf, affiancato dal fratello Filippo, dall’ambone ha ricordato: «Papà tutto è stato veloce», a sottolineare quanto poco tempo è trascorso dalla diagnosi di un male incurabile. Ha ricordato una frase che amava dire Stefano: «Largo ai giovani» e molti giovani e giovanissimi erano nella parrocchiale a dimostrare con la loro presenza il profondo attaccamento a questa persona che infondeva coraggio e voglia di non mollare e corroborava ognuno con consigli preziosi. Enrico ha proseguito: «Io e Filippo abbiamo seguito i tuoi grandi consigli e insegnamenti e il tuo esempio di vita. Per noi sei stato un papà fantastico, un grande amico, una spalla, anche se sarà impossibile eguagliarti, saremo quello che tu ci hai insegnato». A Enrico si è aggiunto Filippo che di cuore ha ringraziato chi è stato vicino a papà Stefano nei momenti difficili, ma anche chi – e sono stati tanti – è stato vicino a lui e alla famiglia con un gesto, un sorriso.
di Redazione
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