emergenza lupi

sabato 4 Novembre, 2023

Lupi, due pecore sbranate a Meano. La Provincia: «È il branco dell’Argentario-Cembra»

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A diffondere la notizia è stata la stessa proprietaria, Isabella Girardi: «Abbiamo paura»

Nei giorni scorsi sul nostro territorio si è verificato un episodio di predazione di pecore da parte di lupi. Non è avvenuto però in un fitto bosco o in alta montagna, ma nella campagna nella zona dei Magnoi, tra il paese di Meano e Gazzadina. A diffondere la notizia è stata la stessa proprietaria delle pecore, Isabella Girardi: «Mi sono attivata perché mi è parso che la cosa rischiasse di finire sotto silenzio. Invece sono molto preoccupata e ora, quando devo andare in campagna, ho proprio paura, specie adesso che fa buio presto». Isabella e il marito non sono allevatori di professione ma per hobby. Avevano due capre e tre pecore: due pecore sono state sbranate la settimana scorsa, mentre il piccolo si è salvato: «Le due caprette sono disperse: in questo momento non sappiamo se siano scappate spaventate o se siano state aggredite anche loro». L’episodio ha destato grande preoccupazione in zona. Si ricordano casi precedenti, ci si domanda se si tratti di un lupo singolo o di un branco. Ora il Servizio faunistico provinciale chiarisce che si tratta proprio di un branco: del gruppo familiare di tre esemplari – l’anno scorso, ora potrebbero essere di più – censito nel rapporto «Grandi carnivori 2022» come branco Argentario-Cembra (Il T dell’8 luglio).
Dal verbale rilasciato dai Forestali, risulta confermato che si tratti di predazione del lupo. Non essendo un allevamento, non erano state installate delle recinzioni, per le quali sono previsti i contributi provinciali solo per l’attività professionale. «Quando abbiamo acquistato gli animali – spiega Isabella Girardi – non c’era notizia di lupi in zona. In caso contrario non avremmo fatto questa scelta». Le voci di paese si rincorrono su avvistamenti di un branco di 6-7 capi nella zona dei Masi Saracini. «Sono rimasta molto turbata dai resti che abbiamo ritrovato e dal fatto che il maschio della pecora, che è molto pesante, sia stato trascinato così lontano». La predazione in effetti è stata fatta da parte di più esemplari, come conferma il Servizio forestale: lo testimonia il fatto che la carcassa sia stata molto consumata. «Va detto comunque – viene chiarito dai tecnici – che un solo lupo sarebbe comunque in grado di trascinare quella grossa pecora da solo». Anche il Servizio forestale ha raccolto le medesime segnalazioni relative ai lupi ai Masi Saracini.
Giulia Bortolotti, presidente della Circoscrizione di Meano, annuncia che è previsto a breve un incontro per fare il punto della situazione: «Abbiamo già contattato sia l’assessora Giulia Casonato che il Comune per incontrarci la settimana prossima, coinvolgendo chi in Provincia si occupa dei grandi carnivori, per capire quali siano le azioni da intraprendere, anche a livello di informazione alla popolazione del territorio. Dopo la cabina di regia, è in agenda una serata informativa, coinvolgendo anche esperti del Muse».
La zona dell’aggressione è molto vicina al paese e molte persone vanno a passeggiarvi o a correre. Chiediamo al Servizio faunistico se consigliano ridurre le uscite verso sera. «Nelle aree di presenza dei lupi non sono mai state date indicazioni di questo tipo. La presenza di questi animali non comporta limitazioni alla libertà di movimento delle persone, ma ci sono alcune regole da seguire. Si consiglia di eliminare fonti di attrazione alimentare, come resti di animali morti al pascolo, di placente, di alimenti per cani e gatti, custodire il bestiame domestico in particolare nelle ore notturne, evitare che i cani si muovano in ambiente montano fuori dal controllo del proprietario e di tenere i cani alla catena all’aperto. In caso di incontro ravvicinato, mantenere un atteggiamento calmo e allontanarsi senza correre».