fauna selvatica
venerdì 21 Febbraio, 2025
Lupi, in tre mesi 11 predazioni. In Trentino registrati 26 branchi nel 2024. Sciacallo dorato in aumento
di Redazione
I dati presentati ieri al Tavolo grandi carnivori, Failoni: «Lavoreremo sui comportamenti da mettere in atto per la sicurezza di persone e animali da compagnia»

Secondo i dati preliminari del monitoraggio 2024, la popolazione di lupo è stabile in Trentino, con un numero di branchi sostanzialmente stabile (26 quelli identificati lo scorso anno). L’anticipazione è stata comunicata al Tavolo grandi carnivori, riunitosi ieri. «L’attenzione rispetto alla gestione dei lupi rimane massima da parte dell’Amministrazione provinciale, con l’obiettivo di dare risposta alle sollecitazioni della cittadinanza. La presenza dei lupi sul territorio è consolidata ed è dunque necessario continuare a lavorare nella massima trasparenza, a partire dalla comunicazione sui comportamenti da mettere in atto per la sicurezza di persone e animali da compagnia» ha spiegato l’assessore Roberto Failoni, anche alla luce dell’attacco di un lupo a un cane a Canal San Bovo il 31 gennaio scorso.
Sul fronte degli aggiornamenti di natura tecnica, il coordinatore del Settore grandi carnivori del Servizio Faunistico della Provincia, Claudio Groff, ha ricordato come nel 2025 sarà realizzato il monitoraggio genetico intensivo, realizzato ogni due anni sugli orsi. Intanto, i due esemplari con radiocollare, F7 e F89, sono ora in fase di svernamento. Prosegue invece il dialogo con i Ministeri competenti, per consentire l’uso del bear spray come strumento di sicurezza personale agli operatori del sistema di Protezione civile del Trentino, oltre che ai custodi forestali. Ad oggi è in dotazione al solo Corpo forestale trentino, ma si vuole rendere disponibile a chiunque intenda avvalersene. Per quanto riguarda lo sciacallo dorato, si assiste a un lento incremento della specie di cui è stato identificato il quarto branco.
Guardando al lupo, che nel periodo invernale aumenta la propria attività nei fondovalle, tra dicembre 2024 e febbraio 2025 sono stati registrati 17 danni al bestiame e 11 investimenti (in 4 casi gli animali urtati si sono allontanati). Casi di esemplari confidenti si sono registrati a Castelfondo e in Val di Fassa: in entrambi i casi il personale forestale ha messo in atto la dissuasione con pallettoni di gomma, mentre un terzo esemplare è stato avvistato ripetutamente nel basso Primiero. Il caso dei quattro esemplari di lupo rinvenuti morti a Barco di Levico il 1 febbraio per un probabile avvelenamento, è stato duramente stigmatizzato da tutti i componenti del Tavolo. Failoni – che già all’indomani dell’episodio era intervenuto per evidenziare come il bracconaggio sia illegale e non appartenga alle comunità che vogliono ritenersi civili – ha spiegato che di fronte a situazioni di allarme sociale, l’intervento delle autorità preposte è la risposta più corretta per scongiurare comportamenti errati da parte delle persone.
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