L'addio

martedì 14 Maggio, 2024

Lutto cittadino per i funerali di Matteo

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La comunità si stringe attorno alla famiglia del giovane ciclista. In centinaia al rosario

A Fornace sarà lutto cittadino il giorno dei funerali di Matteo Lorenzi. La decisione è stata presa dal sindaco del paese, Mauro Stenico, per onorare la memoria del giovane compaesano morto giovedì scorso in un incidente stradale. Il ciclista scomparso prematuramente all’età di 17 anni è la prima morte in bicicletta del 2024. La sua scomparsa ha fatto piombare la comunità trentina e il mondo del ciclismo nel dolore e nella rabbia per una vita così giovane spezzata troppo presto. «Insieme ai miei colleghi della amministrazione comunale abbiamo deciso di proclamare lutto cittadino il giorno del funerale -spiega Stenico- In futuro vorremmo organizzare qualche iniziativa in suo onore, ma pensarci ora è ancora troppo prematuro. Il dolore della sua famiglia è ancora forte e straziante. Quando sua madre e suo padre saranno pronti e se vorranno creeremo qualche iniziativa per ricordare Matteo e per onorarlo». La data delle esequie non è ancora stata fissata in attesa del nulla osta alla sepoltura del giovane ciclista da parte della Procura della Repubblica di Trento. Domenica sera all’Oasi Mariana di Fornace si è tenuto il rosario in memoria di Matteo di fronte a centinaia di persone. Erano presenti anche tutti i suoi compagni della squadra Montecorona, che si sono riuniti a pregare in sua memoria. Il cordoglio del paese si unisce a quello della società ciclistica. Il fine settimana scorso i compagni del ragazzo non hanno partecipato alle gare per rispetto dell’amico scomparso. Anche le trasferte sono state cancellate, inoltre per tutto l’anno i cinquanta ragazzi iscritti all’unione sportiva porteranno al braccio una fascia nera in segno di lutto. «Abbiamo fatto una riunione interna per capire come comportarci con i ragazzi -racconta Riccardo Dalvit presidente della Montecorona- I suoi compagni stanno ancora cercando di riprendersi. L’umore è basso, sentono tanto la mancanza del loro amico. Cerchiamo di sostenerli e di non farli andare da soli negli allenamenti per cercare di farli stare meglio». Gli amici di Lorenzi sono tornati ad allenarsi. «Il papà di Matteo ci ha detto che dobbiamo andare avanti, continuare a correre perché è quello che avrebbe fatto suo figlio -continua Dalvit- Questo sport è spesso cattivo. I nostri ragazzi sanno come si va sulle strade, sono prudenti, ma capitano lo stesso questi incidenti». Ora l’obiettivo della società è quello di continuare a fare formazione e educazione alla sicurezza stradale. «Abbiamo sempre spiegato ai nostri atleti quali rischi si corrono sulle strade. Loro sanno cosa devono fare. Noi come automobilisti dobbiamo avere rispetto dei ciclisti. Perché abbiamo sempre fretta in auto? Basterebbe aspettare pochi secondi, non superare quando abbiamo di fronte una bicicletta e molte vite non verrebbero spezzate», le parole di Dalvit. Il ciclismo implica sempre qualche fattore di rischio, come sottolinea il presidente, ma «non si può più morire di sport».