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martedì 6 Febbraio, 2024

M90, la coppia seguita, gli incontri ravvicinati, i cassonetti: cosa dice il decreto di abbattimento firmato da Fugatti

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L'orso autore dell'ultimo inseguimento in Val di Sole sarà immediatamente ucciso dopo il riconoscimento. Cosa contiene il documento sottoscritto dal Presidente della Provincia

È stata firmata oggi, martedì 6 febbraio, l’ordinanza di abbattimento dell’orso M90, l’esemplare che a fine gennaio ha seguito una coppia di trentini che si trovava sulla strada per Menàs, nel Comune di Mezzana, in Val di Sole. Immediata la reazione dell’Amministrazione provinciale che già il giorno successivo, lunedì 29 gennaio, dopo aver appreso che a seguire la coppia era stato M90, ha perfezionato una richiesta di abbattimento, poi notificata all’Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Quest’ultimo, pochi giorni dopo ha confermato la sua «non contrarietà all’abbattimento» dell’orso, ma ha richiesto «maggiore impegno nelle azioni di prevenzione».

L’ordinanza di abbattimento

Firmata dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, l’ordinanza di abbattimento di M90 richiama la Legge provinciale 9 dell’11 luglio 2018 che vede l’attuazione dell’articolo 16 della direttiva92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992. Si tratta di una legge che, come riporta il documento: «attribuisce al Presidente della Provincia il potere di autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione limitatamente alle specie Ursus arctos e Canis lupus per determinati motivi di rilevante interesse pubblico, tra i quali è ricompreso lo scopo di garantire l’interesse della sanità e della sicurezza pubblica».

Il documento, poi, richiama anche il capitolo 3 del Pacobace che «prevede l’intervento con azioni di controllo su orsi individuati come problematici (dannosi o pericolosi)» valutati da un’apposita tabella. Sempre secondo il Pacobace «per definire un orso “problematico” è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali; il grado di problematicità aumenta quando ci sia una ripetizione di comportamenti potenzialmente pericolosi e/o dannosi da parte dello stesso individuo». Per fare ciò, l’ordinanza ripercorre a ritroso le situazioni che hanno visto coinvolto l’orso M90.

L’evento del 28 gennaio 2024

I riflettori su M90 si sono riaccesi dopo l’evento del 28 gennaio. Secondo quanto riportato nel rapporto istruttorio del Servizio Faunistico, quella domenica «verso le ore 15.20, due persone che stavano passeggiando in loc. Strada forestale per Malga Monte in comune di Mezzana (val di Sole) avvistavano sulla strada un orso a circa 50 metri, del quale erano visibili marche auricolari e radiocollare. Anche le posizioni dell’orso in quel lasso di tempo puntualmente indicate dagli scarichi del radiocollare dotato di sistema GPS hanno naturalmente confermato che era M90 il plantigrado protagonista dell’episodio. L’orso si dirigeva velocemente verso di loro; ciò ha indotto l’uomo ad urlare nel tentativo di farlo fermare e permettere alla donna di allontanarsi. Le persone hanno cominciato ad allontanarsi lentamente, la donna un po’ più avanti e l’uomo ad una certa distanza, e l’orso a seguirli, adattando la propria velocità a quella dell’uomo. Oltrepassata una semicurva, con l’orso non più in vista, l’uomo si è messo a correre per 300-400 metri. Nel momento in cui poi si è girato ha notato che l’orso continuava a seguirlo, mantenendo la distanza minima che ha caratterizzato tutto l’incontro, ovvero una decina di metri. Raggiunta la donna, l’ha invitata nuovamente ad allontanarsi, fermandosi ed urlando nuovamente all’orso, il quale ha però mantenuto lo stesso comportamento di rallentare e muoversi seguendo l’indietreggiare dell’uomo. I protagonisti hanno nel frattempo contattato il 112 ed alcuni amici che erano non lontani con delle motociclette; quando questi sono sopraggiunti sul luogo sono riusciti a spaventare l’orso e a farlo allontanare grazie al rumore delle moto e ad alcuni petardi da loro esplosi. L’evento è durato circa 10 minuti, su uno sviluppo della strada forestale di circa 700 metri, palesando un particolare interesse ed un’insistenza dell’orso ad approcciare le persone. I protagonisti non avevano con sé né cani né altre fonti di attrazione evidenti (es. cibi ecc.)». Pochi mesi prima, in autunno, M90 era già stato avvistato in zona. Lo aveva di fatto ricordato anche il sindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi sul T del 30 gennaio, un evento simile si era già verificato, due volte, a ottobre.

I monitoraggi di M90

L’orso M90 era stato dotato di radiocollare nella notte tra il 14 e il 15 settembre 2023. La decisione di dotarlo di questo dispositivo, si legge nel documento, era stata presa «a seguito della sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane». Secondo quanto riportato dai rapporti tecnici del Servizio faunistico sul monitoraggio intensivo sull’orso M90 e sulle situazioni considerate problematiche, l’esemplare è stato registrato dal personale per avvistamenti: l’11 e il 30 ottobre 2023, il 27 dicembre 2023 e il 29 gennaio 2024.
A queste, seguono anche due Relazioni istruttorie del Servizio Faunistico, entrambe del 5 febbraio 2024, nelle quali viene approfondito il comportamento di M90, in relazione dei quali, sottolinea l’ordinanza provinciale «il Pacobace, alla Tab. 3.1, suggerisce la rimozione (elencati nei succitati Rapporti tecnici del Servizio Faunistico ): 12 casi/eventi relativi alla fattispecie n. 13 (Orso ripetutamente segnalato in centro residenziale o nelle immediate vicinanze di abitazioni stabilmente in uso); 3 casi/eventi relativi alla fattispecie n. 16 (Orso segue intenzionalmente persone)». Proprio nel caso in cui l’animale segue le persone, è considerata «modalità comportamentale particolarmente pericolosa e preoccupante» e viene classificata nel Pacobace al punto 16, in una scala di problematicità crescente dei comportamenti dell’orso bruno che va da 1 a 18).

La prevenzione

I fatti di cronaca legati agli orsi sono ben noti in Trentino e, nello specifico, in Val di Sole. Oltre a quanto accaduto negli anni e nei mesi passati e alle decisioni prese, la storia di M90 è recente, dato che è stato dotato di radiocollare a settembre e da quel momento, sostiene la Provincia «al fine di cercare soluzioni alternative alla rimozione è stato profuso un notevole sforzo sia in termini di prevenzione (è in corso di implementazione in Valle di Sole la progressiva sostituzione dei cassonetti per i rifiuti organici con dispositivi anti-orso) sia in termini di dissuasione: ben 20 azioni di dissuasione sono state portate a termine in modo compiuto sul plantigrado in questione, sia con cani che con munizioni in gomma, dardi esplodenti, luci e rumori, senza che ciò abbia prodotto di fatto alcun risultato significativo». Dopo cinque mesi non sarebbero stati notati cambiamenti nell’atteggiamento dell’esemplare, tanto da essere «rimasto attivo e con atteggiamento pericoloso anche durante i mesi invernali» si legge nel documento.

Un’azione «immediata»
Dopo tutte le considerazioni fatte dalla Provincia, il documento firmato il 6 febbraio ordina di «rimuovere l’orso M90 dall’ambiente naturale e di procedere in tal senso con la modalità dell’uccisione (abbattimento) in applicazione dell’articolo 1, commi 1 e 1 ter della LP n. 9/2018, nell’interesse della salute e della sicurezza pubblica e considerato che l’uccisione costituisce la modalità di prelievo che meglio può garantire tempi celeri di intervento a fronte anche dell’indicazione di Ispra di agire “immediatamente” trattandosi di orso “ad alto rischio”». Inoltre, essendo M90 munito di radiocollare, di marche auricolari e di microchip di riconoscimento, per la Provincia è immediatamente identificabile senza la necessità di preventiva identificazione genetica. Ad abbattere M90 sarà il Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento, con l’eventuale collaborazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.