Bambini
domenica 4 Dicembre, 2022
di Maddalena Rosatti
C’è un posto magico dove quest’anno i bambini e le bambini potranno imbucare le proprie letterine per Babbo Natale: la stalla Happy Ranch è pronta ad accogliere tutte le richieste, le domande, i racconti che i bambini e le bambine vorranno scrivere, ma soprattutto gli utenti di Anffas Trentino si preoccuperanno di recapitargliele personalmente e di aspettare le sua risposte per tutti!
Happy Ranch si trova in via delle Campanelle 50 a Cognola ed è una stalla sociale.
Si tratta di un progetto di Anffas Trentino che vede la luce nel 2014 come proseguimento naturale dell’attività che già svolgevano alcuni operatori e utenti in una stalla privata. In quell’anno, in occasione di un trasferimento temporaneo del centro presso Casa Serena a Cognola e grazie all’entusiasmo e alla sinergia tra il direttore di Casa Serena e alcuni educatori, è maturata l’idea di costruire, in uno spazio inutilizzato del giardino, le stalle che oggi ospitano pecore, capre, un maiale, galline, conigli, oche e anatre, e far nascere ufficialmente Happy Ranch. Oggi si può affermare che è stata un’idea davvero azzeccata. Questo spazio ha trasformato la vita dei tredici utenti che vi lavorano affiancati a operatori e volontari; giornalmente si occupano delle attività di pulizia dei locali, accudiscono gli animali in particolare attraverso il rifornimento di cibo e acqua e si prendono cura dello spazio circostante.
«Abbiamo la possibilità di avere questo spazio aperto e cerchiamo di renderlo bello e piacevole per noi e per i visitatori anche con piante e fiori», racconta Daniele Uber, operatore Anffas e co-ideatore del progetto stalla. La bellezza, la concretezza, la praticità, l’aria aperta, le relazioni sono ciò che rendono Happy Ranch una realtà speciale.
Anche perché essere spazio aperto è proprio la vocazione di questo posto: non solo per il lavoro all’aria aperta, ma anche nel senso di voler essere parte attiva della comunità e un punto di riferimento in particolare per Cognola, ma anche per la città più in generale, attraverso diversi canali: «Collaboriamo con molti soggetti come scuole e asili per laboratori didattici, il gruppo d’acquisto solidale dell’Argentario, la circoscrizione Argentario e le associazioni del territorio. Quest’anno poi “ci siamo lanciati” nella proposta di questo evento natalizio. La cosa fondamentale però — continua Uber —
è la quotidianità. Qui chiunque può venire a trovarci, vedere cosa facciamo, conoscere tutti gli abitanti della stalla (animali e umani), fare due chiacchiere. Le persone che seguiamo sono sempre state abituate a essere utenti di un servizio, mai autonome e sempre viste come portatrici di disabilità. Ma chi viene a trovarci in stalla non vede il disabile, vede la persona; vede Giampiero, per esempio, che ha la sua difficoltà, ma ha un lavoro come tutti.
E il bambino che viene a fare il laboratorio sulla lana vede Sabrina che spiega a lui come fare una cosa. Avere un lavoro, un ruolo, una responsabilità permette a queste persone di affermarsi e dà loro dignità. Inoltre gli incontri consentono di costruire relazioni. In questi anni ci siamo resi conto che per i nostri utenti lo stare all’aperto e avere la possibilità di fare, riconoscersi in lavoratori, conoscere persone e semplicemente essere occupati porta un grande benessere.
Certo il nostro lavoro come educatori è complesso perché oltre all’aspetto educativo dobbiamo occuparci della stalla e di tutta la sua gestione tecnica, però il gioco vale decisamente la candela».
Fino all’11 dicembre, operatori, utenti e volontari attendono le letterine alla stalla e poi aspettano tutti i bambini e le bambine il 23 dicembre alle 17.00 per la consegna delle risposte di Babbo Natale, ricevere una sorpresa e godersi la fattoria, una bevanda calda e l’accompagnamento dell’orchestra Fuori tempo, per una grande festa natalizia!