Lutto
sabato 21 Settembre, 2024
di Walter Facchinelli
«Un grande uomo». «Un esempio inarrivabile di moralità, pulizia, onestà». Poche parole per ricordare Stefano Pietro Galli, 61 anni compiuti a maggio, avvocato del foro di Trento e già sindaco di Pelugo in val Rendena, scomparso improvvisamente e inaspettatamente nella notte di giovedì ad Alghero, Sardegna, dove si trovava in vacanza.
La notizia è rimbalzata dall’Isola al Trentino lasciando attonite le moltissime persone che lo hanno conosciuto e apprezzato come volontario in tante missioni umanitarie, come avvocato e amministratore pubblico.
È una dolorosa e inconsolabile perdita sia per la sua famiglia la moglie Virginia, i figli Hera e Kles, la sorella Stefania, per l’intera comunità di Pelugo e per chi lo ha conosciuto e apprezzato.
La sorella Stefania affranta dice «lo ricorderemo sempre come grande uomo, colto e profondo, che amava la vita ed ha vissuto per la verità e la giustizia». Al ricordo dei familiari si associa l’assessore provinciale Mattia Gottardi che, con Stefano Pietro Galli ha condiviso «fianco a fianco» vent’anni di professione forense negli studi di Trento e Tione. «Stefano era un gigante, non solo visivamente, ma dal punto di vista etico e morale, nella professione, nei comportamenti e nella parola». Gottardi lo ricorda con commozione «non ero preparato a ricevere una notizia simile. Ho avuto un crollo emotivo, ma Stefano è Stefano! Abbiamo lavorato insieme dal 2005, con lui avevo la stessa empatia che si ha con un fratello e un papà. Lui del 1963 io del 1980, c’era quindi una generazione di differenza e un mix affettivo». Mattia Gottardi ci tiene a ricordare la solidarietà internazionale, un mantra per Galli: «Lui ha operato per tanti anni in Tibet e in Moldavia, dove si occupavano degli ultimi come volontario» Aggiunge «è un aspetto sconosciuto ai più, quand’era sindaco di Pelugo (2010-2015) la sua indennità l’ha sempre data in beneficenza, senza farne pubblicità». La sorella Stefania aggiunge «è sempre stato dalla parte dei più deboli, costantemente impegnato nel lavoro e nell’attività sociale ad aiutare tutti coloro che amava, che lo sapessero o meno. Una persona generosa e capace di riconoscere sempre il bene». Una nota che lo stesso Mattia Gottardi condivide «Stefano è sempre stato dalla parte dei deboli e degli oppressi, questo lo ha portato a fare l’avvocato, professione che lo rispecchiava appieno. Nel lavoro era un esempio, si applicava con passione nei confronti degli ultimi. Il Foro trentino ora è più povero, perché ha perso un grande avvocato e una grande persona». Originario di Milano come la moglie Virginia, da ragazzi venivano in vacanza in Rendena e si sono innamorati di Pelugo e dell’Adamello tanto da decidere di trasferirsi e fare famiglia a Pelugo, dove si sono trasferite anche le famiglie d’origine. Dal 2010 – 2015 è stato sindaco a Pelugo e fino a oggi è stato consigliere d’opposizione. Gottardi ricorda «dal punto di vista amministrativo siamo diventati sindaci assieme e abbiamo condiviso una visione del mondo. Nei comportamenti, nei modi, nel trattare con le persone ed i colleghi è stato un grande signore e un esempio inarrivabile. Aveva l’approccio di un Cavaliere medioevale tant’era intransigente sui valori». Come avvocato «dal lui ho imparato tantissimo, era molto legato alla nobiltà della professione, tant’è che le persone che avevano bisogno di lui erano assistiti e non clienti, lui ha sempre evitato l’accezione di cliente che è puramente commerciale». Un tratto distintivo sottolineato anche dalla sorella Stefania «era un uomo coerente con sé stesso, con i propri valori rispetto ai quali non ha mai fatto un passo indietro».