Emergenze
martedì 16 Maggio, 2023
di Redazione
Una regione in difficoltà chiama e il Trentino risponde. L’Appenino emiliano sta affrontando i danni da maltempo e, secondo le previsioni, potrebbe trovarsi a dover fronteggiare una nuova ondata di perturbazioni anche a metà maggio, sono infatti state annunciate dagli esperti piogge intense. La Protezione civile del Trentino, a supporto delle popolazioni, si è mobilitata per un intervento preventivo e di primo intervento rispetto ad eventuali dissesti idrogeologici nei territori comunali di Modigliana e Dovadola (Forlì-Cesena) e nei comuni bolognesi della valle del Santerno (Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casal Fiumanese).
La colonna mobile è partita alle 7.45 di martedì 16 maggio dal centro logistico di Lavis, con 50 operatori di diverse Strutture operative. «Si tratta del primo intervento di questo tipo, richiesto dalle istituzioni locali e che coinvolge anche la Protezione civile di Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo è quello di limitare i danni, dato che l’esondazione di alcuni fiumi è pressoché certa» spiega il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col, che nell’augurare agli operatori buon lavoro e nel portando il saluto del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha ricordato il ruolo di coordinamento assunto dal Trentino nella Commissione Protezione civile in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Coordinata dal Servizio prevenzione rischi e Cue, la colonna mobile trentina è composta da personale appartenente a diverse strutture operative: Federazione trentina dei vigili del fuoco volontari (Unioni distrettuali di Primiero, Fassa, Fiemme, Valsugana e Tesino e Pergine Valsugana), Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, Croce rossa del Trentino (Sezione delle Giudicarie) e Protezione civile Ana Trento (Nuvola della Valsugana). Alla guida del convoglio, Lorenzo Tambosi. L’intervento è stato preceduto da una squadra di scouting – con compiti di verifica della situazione e di coordinamento – partita all’alba e composta dal dirigente del Servizio prevenzione rischi e Cue Stefano Fait e dal vicepresidente della Federazione dei Vigili del fuoco volontari Luigi Maturi.
La colonna mobile è composta da 50 unità di personale, con (tra gli altri) 5 squadre di Vigili del fuoco volontari (circa 30 unità), oltre che dalla squadra del Nucleo HCP del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento con attrezzatura di pompaggio alta capacità (4 unità) per intervenire tempestivamente in caso di esondazione fluviale nei pressi di Forlì- Cesana. Il convoglio è attrezzato con mezzi ed attrezzature per il rischio idrogeologico (camion, furgoni, fuoristrada, idrovore, pompa idrovora ad alta capacità (12mila litri al minuto), moduli antincendio boschivo per la pulizia delle strade, elettropompe sommerse, torri faro, sacchi di iuta per il contenimento degli argini, motoseghe, badili e carriole. Qualora le condizioni lo rendessero necessario, la Provincia di Trento invierà sul posto ulteriori squadre specializzate in materia di sistemazione idraulica e forestale. La pre-attivazione interessa anche le Protezioni civili di Provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Piemonte.
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
L'incidente a San Martino di Castrozza, il padovano di 7 anni è ancora ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Il piccolo era sul mezzo in uso alla Polizia insieme all’amico del papà