Calcio

martedì 29 Agosto, 2023

Mancini d’Arabia, inizia la (nuova) avventura: «orgoglioso»

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Presentato ufficialmente il tecnico jesino. Nessun accenno al burrascoso addio agli azzurri, ma una precisazione: «I primi contatti con la Federcalcio saudita risalgono a metà agosto»

Il Mancini d’Arabia mette le mani in avanti («Non sono un mago»), ma si presenta con un concentrato di sorrisi, fiducia e ottimismo. Nonché portatore di quell’entusiasmo che, alla guida della Nazionale azzurra, ha lasciato intendere, era andato gradualmente perdendosi. L’Italia è già in archivio: il tecnico jesino è atterrato a Riyad per iniziare la sua avventura alla guida dell’Arabia Saudita. All’indomani dell’annuncio ufficiale, la Federcalcio locale ha presentato ieri il nuovo ct alla stampa. Introdotto da un filmato che ha riassunto i suoi successi da giocatore e allenatore, e dalla consegna di una maglia della nazionale griffata «Mancini 2027». Una conferenza dove, come prevedibile, non è stato toccato il suo burrascoso addio all’azzurro, innescato con l’ormai famigerata Pec recapitata il 13 agosto alla Figc. Anche se il Mancio ha spiegato, in un passaggio, che i primi contatti con la Federcalcio saudita risalgono «a metà agosto», in risposta, così, a chi ipotizza che la trattativa con Riyad fosse avviata da tempo. A fare gli onori di casa, il numero uno della Saff Yasser Al Misehal: «Do il benvenuto al nostro nuovo allenatore e ai suoi assistenti, augurandogli molti successi nel nostro Paese». Mancini ha ringraziato per la scelta, dichiarandosi «orgoglioso» della nomina alla guida dei «Figli del Deserto». Nessuna preoccupazione, ha assicurato, per essere arrivato a pochi giorni dall’esordio, l’amichevole dell’8 settembre a Newcastle con la Costa Rica: «Nel nostro lavoro è sempre difficile perché tutto può cambiare in ogni momento. Quando ho iniziato con l’Italia, ho preso la squadra tre giorni prima di giocare proprio contro l’Arabia», ha spiegato. «È vero che conoscevo già i giocatori, ma i prossimi dieci giorni saranno molto importanti e già negli ultimi ho visto tanti video di giocatori. Dobbiamo lavorare tanto, ma abbiamo abbastanza tempo». Quindi ha spiegato il motivo dell’assenza dei membri del suo staff (secondo indiscrezioni di stampa, alcuni stanno ancora riflettendo se accettare o no il trasferimento): «È normale che alcuni di loro non sapessero di questa situazione, in questo momento devono risolvere delle situazioni in Italia. Ma siamo abbastanza per iniziare, gli altri ci raggiungeranno. Conosciamo già la squadra, abbiamo visto le partite dei Mondiali, ci sono diversi giocatori interessanti». Idee chiare su cosa lo aspetta nella nuova avventura: «Non sono un mago, l’unico modo che conosco per migliorare è lavorare. Vogliamo provare a vincere qualcosa di importante. Il ct Renard ha fatto un ottimo lavoro, cercheremo di far migliorare ulteriormente i giocatori. Le convocazioni? In Italia non abbiamo solo tre giocatori da scegliere per ogni squadra», il fatto che ci siano tre sauditi in ogni team «è una buona cosa per noi, avremo tempo per seguirli», ha spiegato. «Crediamo molto nei giovani talenti, sappiamo che nell’Under21 ci sono tanti giocatori interessanti. Vogliamo investire su di loro per il futuro di questo Paese». Poi un ringraziamento all’Arabia capace, all’ultimo Mondiale, di battere all’esordio l’Argentina poi campione: «Hanno permesso alla mia Italia di mantenere il record di imbattibilità», 37 gare di fila senza ko.