La finanziaria
martedì 29 Novembre, 2022
di Redazione
«Abbiamo deciso di scommettere sul futuro per ridare finalmente una visione chiara alla nostra nazione. Il nostro percorso per risollevare l’Italia, dopo anni di politiche fallimentari e dannose che l’hanno lasciata in ginocchio, è appena iniziato». La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rivendicato così su Facebook le misure contenute nella manovra di bilancio, che inizia l’iter parlamentare verso la doppia approvazione di Camera e Senato da ottenere entro la fine dell’anno. Oggi pomeriggio Meloni riunirà a palazzo Chigi i capigruppo di maggioranza in vista dell’esame alla Camera che, nelle intenzioni della premier, dovrà essere il più rapido possibile. Ma le polemiche non mancano e sono legate soprattutto a un punto emerso nelle ultime bozze del testo: la possibilità di rifiutare i pagamenti con il Pos fino a 60 euro, senza rischiare sanzioni. Critiche arrivate sonore dalle opposizioni, con il segretario del Pd Enrico Letta che ha parlato di «invito all’evasione» e la capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Barbara Floridia che bolla la misura come «irragionevole, insensata, discriminatoria». Non meno dure le critiche di Codacons e Unione Nazionale dei Consumatori. Ieri dai corridoi di palazzo Chigi è arrivata una parziale retromarcia, spiegando che su questo punto sono in corso interlocuzioni con la Commissione Ue dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio. E la posizione di Bruxelles sarà decisiva anche per un’altra misura caratterizzante della legge di bilancio come l’innalzamento della soglia della flat tax da 65.000 euro a 85.000 euro.
«Una manovra economica scritta e presentata in tempi record, coerente con gli impegni presi col popolo italiano, con grosse risorse destinate a famiglie, imprese e alle categorie più fragili e in difficoltà», ha anche affermato Meloni. A farle eco anche le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che intervenendo al Pirelli Hangar Bicocca in occasione dell’evento “Lombardia 2030”, ha voluto sottolineare l’«accento» posto dal governo Meloni sulla politica per la famiglia «che rappresenta una novità». Il governo è impegnato a «indirizzare le risorse laddove c’è maggior bisogno», ha aggiunto il titolare del Mef.
La “battaglia” parlamentare sul testo comunque non si annuncia semplice. E anche fuori dagli emicicli c’è chi promette battaglia. «I salari non aumentano, la Fornero rimane e hanno tagliato rivalutazione senza discuterne con i sindacati, hanno rimesso i voucher aumentando la precarietà e reintroducendo una forma di sfruttamento. senza fine: il taglio della manovra mi pare chiaro», accusa il leader della Cgil Maurizio Landini che torna anche a parlare di che torna a parlare di una «necessaria mobilitazione del Paese». Più prudente il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri: «Aspettiamo di vedere il testo della Manovra, poi valuteremo cosa fare».