Legge di bilancio
mercoledì 25 Ottobre, 2023
di Redazione
Confermato Il taglio al cuneo fiscale, così come la stretta all’anticipo pensionistico, anche se per ora restano l’Ape sociale e Opzione donna, sia pure con un’età minima innalzata a 61 anni. A poco più di una settimana dal via libera in Consiglio dei ministri prende forma la manovra, con una bozza circolata del testo di 91 articoli che, tra le altre cose, destina un tesoretto da 200 milioni alle modifiche in parlamento (nonostante l’accordo di maggioranza di blindare la legge, puntando all’approvazione senza emendamenti).
Per quanto riguarda le pensioni, sale l’indicizzazione degli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, dal 85% al 90%, mentre quelli fino a 4 volte vengono adeguati al 100%. L’Ape sociale viene confermata per il 2024, mentre per Opzione donna, con 35 anni di contributi, l’età minima sale a 61 anni che scendono a 60 con un figlio e 59 con due o più figli. Nel 2024 debutta anche quota 104, con 63 anni e 41 di contributi: ma l’assegno avrà una riduzione. Si allargano anche le finestre di attesa: per i lavoratori del privato si passa da 3 a 6 mesi, per il pubblico da 6 a 9 mesi. Inoltre per i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi dal 1996 sale da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale l’importo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione tre anni prima dell’età di vecchiaia. Salta invece il limite di 1,5 volte l’assegno sociale per l’uscita a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi.
Per le mamme arriva uno sgravio contributivo al 100% fino a 3mila euro per tutte, tranne che per le lavoratrici domestiche, che dura fino ai 10 anni del più piccolo per chi ha due figli e fino ai 18 per chi ne ha tre. Inoltre, il bonus nido aumenta di 2.100 per i nuovi nati dal 2024 con un fratellino sotto i 10 anni e in presenza di un Isee familiare massimo di 40mila euro. Per il 2024 inoltre sono due i mesi di congedo parentale che la mamma o il papà possono prendere fino ai 6 anni del figlio con una retribuzione al 80%: dal 2025 il secondo sarà al 60%.
Ok dunque anche al taglio di 6-7 punti del cuneo fiscale per il prossimo anno. Per i premi e le somme erogati nell’anno 2024 l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività è ridotta al 5%. Confermata per il 2024 l’esenzione fiscale dei fringe benefits fino a 1000 euro per tutti e a duemila euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Arrivano più controlli sul lavoro nero delle colf.
Prorogate inoltre a tutto il 2024 le agevolazioni sui mutui prima casa per gli under 36, con 282 milioni stanziati. Al bonus elettrico del I trimestre vanno 400 milioni, mentre altri 600 servono a rifinanziare la card “Dedicata a te” e 15 al fondo indigenti.
Al sistema sanitario nazionale vanno 3 miliardi nel 2024, 4 nel 2025 e 4,2 dal 2026. Al fine di far fronte alla carenza di personale sanitario nelle aziende e negli enti del Servizio sanitario Nazionale (SSN), di ridurre le liste d’attesa e il ricorso alle esternalizzazioni arrivano 200 milioni per il personale medico e 80 milioni per il personale sanitario del comparto, per ciascuno degli anni 2024, 2025, 2026, per l’incremento delle tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive. Inoltre 50 milioni all’aggiornamento dei Lea nel 2024, che diventano 200 dal 2025. Spunta anche un contributo, tra il 3 e il 5% dello stipendio netto percepito in Svizzera, per i frontalieri e quanti vi lavorano e soggiornano ma si curano in Italia.
Sul fronte consumi e fisco, risale al 10% l’Iva sui prodotti per la prima infanzia, così come quella su assorbenti e tamponi. Aumentano di circa 10-12 centesimi i pacchetti di sigarette, mentre la cedolare secca sugli affitti brevi passa dal 21% al 26%. Il canone Rai scende da 90 a 70 euro. Confermato il rinvio di plastic e sugar tax al 1 luglio 2024. Confermata l’esclusione dei titoli di Stato dalla determinazione dell’Isee.
In vista del Giubileo, viene disposto che i Comuni «potranno aumentare la tassa di soggiorno sui pernottamenti turistici» fino a 2 euro al giorno. Per la pianificazione e la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali all’evento, è autorizzata la spesa di 75 milioni nel 2024 , 305 nel 2025 e 8 nel 2026 2026, nonché per interventi di conto capitale di 50 milioni di euro per il 2024, 70 per il 2025 e 100 per il 2026. Sul capitolo cultura, prevista un tax credit al 40% per il cinema (con possibili ritocchi al ribasso), mentre sale al 60% il credito di imposta per la realizzazione o la ristrutturazione di nuove sale. Quattro milioni sono stanziati per nuovi scavi a Pompei e negli altri parchi archeologici, 10 per la manutenzione. Inoltre si prevede che il ministero della Cultura possa disporre di trattenere una quota degli incassi di concerti, mostre, manifestazioni culturali e altri eventi organizzati dagli enti controllati.
Dolori in arrivo per gli enti locali, in ottica spending review: arriva una sforbiciata da 600 milioni: le Regioni vedono le risorse ridotte di 350 milioni, 200 milioni in meno nelle casse di Comuni e le Province dovranno rinunciare a 50 milioni.
Introdotta anche una voce per le imprese: dovranno stipulare entro il 31 dicembre 2024 un’assicurazione contro i danni da calamità naturali.