Il caso
martedì 17 Gennaio, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
Un anello di neve di 200 metri che si dipanerà da Palazzo Geremia (via Belenzani) alla fontana del Nettuno (piazza Duomo). Nel pieno centro storico di Trento. In città arriveranno 10 camion carichi di neve per la preparazione del tracciato sul ciottolato. Poi il giorno dopo, giovedì 26 gennaio, ci sarà la cerimonia inaugurale. Per la cinquantesima edizione della Marcialonga — la Regina delle Granfondo italiane di sci di fondo — il comitato organizzatore ha pensato a un evento speciale. Forse troppo speciale di fronte all’impatto dei cambiamenti climatici, ben evidenti sul termometro e sulle stesse piste da sci. Così la pensano le associazioni ambientaliste. «Un’iniziativa incomprensibile ed eticamente insostenibile — sostiene Luigi Casanova, esponente di Mountain Wilderness Italia — perché dalla Marcialonga e da ogni avvenimento sportivo ci aspettiamo messaggi opposti: sobrietà e attenzione verso la gravità dei cambiamenti climatici». Invece «si riproduce quella mentalità per cui tutto è possibile», considera Manuela Baldracchi, presidente della sezione provinciale di Italia Nostra.
L’evento è stato presentato ieri mattina a Palazzo Geremia nella consueta conferenza stampa dopo la seduta della giunta comunale. Al tavolo, però, c’erano solo i rappresentanti del comitato organizzatore della Marcialonga, il presidente Angelo Corradini e il suo vice Enzo Mocor. Il sindaco Franco Ianeselli non si è proprio presentato all’appuntamento. Il che denota un certo imbarazzo da parte dell’amministrazione. L’ok del Comune è stato decisivo però: senza l’autorizzazione di Palazzo Geremia la manifestazione non si sarebbe fatta. Invece «a Trento abbiamo trovato un bellissimo clima di benvenuto, un entusiasmo inaspettato», ha detto Corradini, che prima di entrare nel dettaglio della cerimonia inaugurale ha voluto chiarire una cosa: «Tutti hanno sentito questi ultimi 20 giorni di caldo terrificante ma nonostante questo siamo sopravvissuti: la Marcialonga si farà sul percorso originale da Moena a Cavalese». Accogliendo circa 7.400 concorrenti. Perché festeggiare i cinquant’anni proprio a Trento? «A Trento è nata la Marcialonga: tre dei quattro fondatori erano di Trento», ha spiegato il presidente del comitato organizzatore.
La pista sarà preparata tra le 20 e le 24 di mercoledì 25 gennaio con circa 200 metri cubi di neve («li produciamo in una notte a -7 gradi spendendo 70-80 euro per 200 chilowattora di energia elettrica»). La mattina dopo i maestri della scuola Sci fondo Viote avvicineranno gli studenti di alcune scuole allo sci nordico. Fino alle 18, quando scatterà il taglio del nastro: la cerimonia durerà un’ora. Poi la sera stessa la pista verrà smantellata.
Critici gli ambientalisti. «Prima la presentazione alla stampa in aereo, in volo sulle Dolomiti, ora la pista in città quando laghi e fiumi sono in crisi — denuncia Casanova — I dirigenti della Marcialonga sono fuori da ogni realtà, in distonia con quanto sta avvenendo». Gli fa eco Baldracchi: «Il messaggio che passa non è in sintonia con la valorizzazione della montagna, sembra piuttosto figlio di una mentalità ormai regnante di avere tutto a disposizione».