Le indagini
giovedì 18 Gennaio, 2024
di Davide Orsato
Solo l’autopsia potrà sciogliere il giallo della morte di Maria Antonietta Panico, la donna di 42 anni (ne avrebbe compiuti 43 tra pochi giorni) trovata morta ieri mattina a letto, in condizioni che rendono molto difficile decifrare quello che è accaduto. C’è un punto di partenza nel fatto che ieri, in una mattinata segnata dalla neve, ha scosso la pace di un quartiere, quello di Bolghera, da sempre considerato pacifico, il cuore residenziale di Trento: quando, attorno alle 10, le prime persone sono entrate, a giorni dalla morte, nella sua camera da letto, tutte hanno subito pensato a un delitto: un femminicidio, l’ennesimo compiuto in Trentino, a pochi giorni del delitto in cui è stata uccisa, a Valfloriana, Ester Palmieri. A far pensare questo delle macchie trovate sul materasso: in un primo momento si è pensato fosse sangue. Invece erano i primi segni di decomposizione. Una verità che è emersa durante il primo esame da parte del medico legale Dario Raniero, chiamato dall’istituto universitario di Verona, Borgo Roma. Un esame che si è protratto fino alle prime ore del pomeriggio e che ha escluso la presenza di ferite sul corpo. Niente tagli, ma nemmeno segni di soffocamento. Cosa può essere stato? Resta aperta ogni pista: quella del malore o, comunque, della morte accidentale, a ieri l’ipotesi considerata più probabile. Ma Maria Antonietta Panico potrebbe essere morta anche per avvelenamento, forse da farmaci. Una delle cose che ha colpito chi è entrato nella stanza è stato il forte odore di alcol.
Irreperibile da giorni
La stanza era anche molto calda, grazie ai termosifoni bollenti: un dettaglio, questo, che potrebbe spiegare lo stato del corpo. Il primo lavoro da parte degli investigatori (sul posto i carabinieri di Trento, con gli specialisti del reparto scientifico) è stato quello di risalire a chi e a quando avesse Maria Antonietta Panico l’ultima volta. L’ultimo post della donna su suoi profili pubblici risale a mercoledì 10 gennaio. Quello che è certo è che da almeno due giorni, cioè da lunedì, la figlia, sedici anni, la cercava al telefono senza avere risposte.
Dopo 48 ore di timori e di interrogativi il padre della ragazza, ex marito di Maria Antonietta si è recato nell’abitazione della donna, all’incrocio tra via Vicenza e via Padova: è stato il primo a trovarla senza vita.
Gli interrogatori
Il caso è stato affidato al pubblico ministero di turno, Patrizia Foiera, che ieri si è recata nel condominio dove è stato rinvenuto il corpo e che risulta di proprietà di Panico. Già nella mattinata ha sentito diverse persone: una di queste, per l’appunto, è l’ex marito. Il matrimonio è finito molti anni fa, ma tra i due, soprattutto di recente non c’erano attriti. Si parla di «rapporto sereno», volto soprattutto all’educazione della figlia, che era stata affidata al padre. Ma sono state raccolte le testimonianze anche dei compagni avuti successivamente: l’ultima relazione risale all’estate del 2023.
Il nodo della violenza
C’è un’altra questione aperta: quella della violenza che Maria Antonietta Panico avrebbe subito in passato nel corso di una relazione. Un ex, nel 2022, ha ricevuto un ammonimento da parte del questore. Si tratta del primo avviso qualora le forze dell’ordine vengano a conoscenza di episodi violenti. In un paio di circostanze, Maria Antonietta Panico sarebbe stata curata in pronto soccorso con dei segni al volto, delle ecchimosi. Lei, però, non ha mai denunciato nessuno.
Un’altra voce che è girata insistentemente, soprattutto nel pomeriggio di ieri, era legata proprio a un ex: si diceva fosse irreperibile. È stata smentita: tutte le persone collegate a Maria Antonietta Panico sono state rintracciate e avrebbero collaborato con gli inquirenti.
Le mosse della Procura
Resta il dolore. Soprattutto quello di una figlia, adolescente, che ieri si trovava in stato di shock e che faticava molto a rispondere alle caute domande degli investigatori, a causa del forte trauma provato. Dopo le numerose testimonianze passate al vaglio ieri, la Procura attende i risultati dall’analisi dei tabulati telefonici. Si cercano le persone che hanno contattato la 42enne, quelle con cui si è scambiata i messaggi, ma anche informazioni sui suoi ultimi spostamenti. Insomma, ogni notizia che possa essere di interesse investigativo.
Ma le novità in grado, con tutta probabilità, di chiudere il caso, arriveranno solo dall’autopsia, che sarà eseguita nella giornata di oggi. Si cerca la causa della morte e, solo con questa informazione sarà possibile trovare la risposta ad altre domande fino a risolvere il mistero o, quanto meno, fino a sollevare nuovi sospetti. Si dice fiducioso il procuratore capo Sandro Raimondi: «I tempi scientifici – le sue parole – consentiranno effettuare le necessarie valutazioni giuridico – investigative».