la storia
giovedì 8 Giugno, 2023
di Davide Sgrò
Un maso ecosostenibile, che favorisca il contatto con la natura e diventi una finestra sul territorio trentino, con prodotti tipici ed esperienze sensoriali che mettano al centro l’ospite e il benessere. È il sogno di Marianna Obrelli, classe 1999, da tre anni alla guida di Maso Tratta, sulle colline avisiane. Diplomata all’istituto Martini di Mezzolombardo, Obrelli sognava gli studi di psicologia prima di andare a dare una mano al padre alla ditta di impianti idraulici, dove per due anni si è rimboccata le maniche in un mondo che ha definito «troppo grande per me, che ero troppo piccola, troppe responsabilità e molto maschilismo».
Il suo sogno nel cassetto, però, è sempre stato quello di gestire il maso di famiglia: «Sapevo che un giorno sarei arrivata qua, ero certa che fosse il mio futuro: stare a contatto con la natura, con le persone, in un ambiente dove non si è mai arrivati ma dove c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e scoprire. Così ne ho parlato a papà e nel 2020 finalmente c’è stato il passaggio di consegne». Un passaggio graduale, dove la giovane imprenditrice ha dovuto imparare il mestiere. «A volte ci rimango male se incontro ospiti maleducati, è un mestiere dove bisogna essere sempre sorridenti, e mi metto molto in discussione: è un gioco, e anche se alle volte non so dove sbattere la testa, mi piace provarci. Ho intrapreso questa strada e la voglio percorrere fino in fondo».
La famiglia Obrelli ha comprato il terreno nel 1999, nel 2003 sono iniziati i lavori e nel 2007 il Maso Tratta è stato inaugurato: «Papà Mario si è sempre occupato, insieme a mio fratello Mattia, della manutenzione e della parte più tecnica, mentre mamma Manuela e mia sorella Margherita avevano in mano la parte ricettiva». A ottobre 2020, all’età di soli 21 anni, Marianna decide di aprire la partita Iva: dopo sei mesi inizia il corso Bpa, impegnandosi per 600 ore spalmate su due anni per l’ottenimento del brevetto professionale per diventare imprenditrice agricola. A ottobre riceverà il brevetto e questo le consentirà di iscriversi all’archivio provinciale delle imprese agricole in prima categoria.
Tanti sono i progetti che ha in mente: «Alleviamo api e lumache: con le lumache vorrei lanciarmi nel settore dei cosmetici. Mi piacerebbe creare delle creme con la bava di lumaca, a base totalmente naturale. Con le api avrei il desiderio di fare una linea con il miele e un’altra con la linfa delle vigne. Mi sono data due anni a partire dal 2023 per riuscire a farcela». Obrelli sogna un futuro in grande: «Voglio incrementare il mio agriturismo, il ristorante e la campagna. Per l’azienda agricola vorrei riuscire a comprare più campagna in zona per creare delle stanze sulla falsa riga degli chalet di montagna o delle case sugli alberi, insieme a dei percorsi che mettano l’ospite a contatto diretto con la natura. Poi vorrei portare più animali, per fare qualche attività con i bambini, soprattutto nel periodo estivo, con laboratori che stimolino l’immersione nella natura». In questi anni Marianna ha sfruttato anche la piscina avviando una collaborazione con l’associazione «Acqua che balla».
«Un giorno vorrei anche aprire un centro benessere nell’area sottostante alla piscina, ampliando l’offerta e garantendo servizi diversi ai turisti. Sarebbe bello anche riuscire a incrementare la rete di collaborazione tra masi: mi piacerebbe organizzare degli eventi tra i vigneti, proponendo cene a base di prodotti locali, magari dei masi vicini, favorendo una promozione del territorio a 360 gradi. Tutto questo lo voglio realizzare nell’ottica di ecosostenibilità, passando attraverso il riciclo e l’eliminazione della plastica».
«Per i primi due anni – conclude l’imprenditrice – tutti mi dicevano cosa fare e io mi sentivo sempre più piccola, non riuscivo più a fare il mio lavoro o a decidere la minima cosa: da quest’anno ho detto basta. Ho le mie idee, so che ce la posso fare e sto finalmente iniziando a camminare sulle mie gambe. Piano piano sto riuscendo a farmi valere con le persone, contrattando con gli imprenditori e collaborando con le associazioni. Sono felice che il maso stia riuscendo a farsi conoscere, significa che sono riuscita a renderlo ospitale, e poi c’è l’aspetto della rete di contatti che sto tessendo, fondamentale in un mondo come questo».
L'INTERVISTA
di Anna Maria Eccli
Violoncellista, sposata con un principe africano, gira il mondo per lavoro. Nella città della Quercia ha deciso di comperare un rifugio dalla vita frenetica parigina. Proprio accanto alla residenza per cui i suoi avi si indebitarono