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giovedì 27 Marzo, 2025

Mart, per la direzione 61 candidati. Al Buonconsiglio 37 aspiranti direttori

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Gerosa: «Soddisfatta della partecipazione». Cattani: «Sgarbi impegnato per il museo nonostante il momento delicato Il lavoro va avanti»

La carica dei (quasi) 101. Non è un remake del celebre cartone Walt Disney con i suoi irresistibili dalmata, ma il numero di candidature arrivare in Provincia per i ruoli di direttore del Mart e del Buonconsiglio. Per la precisione le domande presentate sono state 67 per il posto da direttore del Mart e 31 per il ruolo dirigenziale al Buonconsiglio. Va detto che si tratta di candidature «lorde», cioè va ancora verificato se tutti i candidati sono in possesso dei requisiti formali per fare domande e quindi idonei al ruolo, ma, per fare un paragone, erano state 26 un anno fa le candidature per lo stesso ruolo al Muse. Felice quindi della partecipazione l’assessora provinciale alla cultura Francesca Gerosa. «Io conosco solo il numero totale dei candidati – dice l’assessora – E Sono numeri di cui mi ritengo soddisfatta, ovviamente ora aspettiamo l’esito delle valutazioni della commissione che si occuperà della selezione». L’assessora specifica che «il primo passaggio ora è verificare i requisiti di ammissibilità e che le carte siano in regola poi si procederà con l’iter previsto dal bando. Sono contenta di aver promosso dei bandi che hanno l’obiettivo di mettere professionisti di prim’ordine alla guida degli enti museali del Trentino». Un ruolo di cui c’è molto bisogno, specie al Mart dove, come scritto sul «T» di ieri, il momento delicato vissuto da Sgarbi e l’assenza dal 2020 di un direttore artistico ha creato un vuoto alla guida del museo. «Se tutto va bene il nuovo direttore del Mart dovrebbe insediarsi tra agosto e settembre. Ci tengo però a sottolineare che il consiglio di amministrazione del museo è al lavoro ed è nel pieno delle sue funzioni. Può capitare in tutti i cda che un componente manchi per un periodo per motivi personali, ma il lavoro delle strutture va avanti. E poi c’è un ottimo direttore (amministrativo, ndr) Ferretti che dà stabilità all’ente museale». Anche il vicepresidente dell’ente Silvio Cattani precisa che «il Mart è una realtà importantissima del territorio per cui siamo alacremente al lavoro tutti i giorni. Sgarbi è stato presente a molti cda, raramente da remoto. Possiamo dire che la programmazione 2025 è quasi finita e abbiamo iniziato a delineare il 2026 dove ospiteremo un progetto ambizioso con rilevanza internazionale». Il vicepresidente racconta che «proprio in questi giorni, con il direttore Ferretti, abbiamo messo la firma sui documenti che attestano due importanti risultati. La donazione al museo di una delle opere che è stata protagonista della fortunata mostra degli etruschi che ora sarà allestita a Milano. Abbiamo poi sottoscritto l’atto di deposito di un grande dipinto del pittore Mario Schifano che quindi per i prossimi 6 anni sarà nella diponibilità del Mart». È il direttore Diego Ferretti a entrare nello specifico e fornire prospettiva. «L’opera donata è “Ritratto di Afro” di Dino Vasaldella che ci è stata donata dalla figlia. Abbiamo poi ottenuto il comodato per 6 anni l’enorme tela “Amare Chimera” di Schifano». Una tela monumentale, 10 metri per 4, per cui è già prevista una destinazione. «Assiema a “Il viaggio della Luna” di Melotti saranno installate al di fuori del percorso espositivo della collezione permanente in modo da essere viste da tutti i visitatori del museo». Ferretti aggiunge che «è un grande momento per l’arricchimento delle nostre collezioni. Abbiamo la fortunata opportunità di decidere cosa tenere e cosa, a malincuore, lasciare andare. Anche la programmazione prosegue sui suoi binari, grazie a 7 curatori di alto livello». I tanti professionisti che, tra consiglio di amministrazione e uffici, compongono la spina dorsale del Mart quindi portano avanti il lavoro e ottengono risultati. È innegabile però che, al di là delle riunioni del cda, l’assenza di Sgarbi si faccia sentire. «Con Sgarbi abbiamo vissuto un periodo sicuramente particolare – riconosce Cattani – Presidente e direttore assieme, coniugando il ruolo per portare risultati. La sua capacità di interpretare e unire antico e moderno, assieme ai collaboratori e con il supporto del cda, ha permesso di realizzare mostre importanti e di risultato. Un uomo di visione, dalle idee forti, ma aperto al confronto. Ricordo che non era convinto della mostra su Depero. Fummo noi consiglieri del cda a spingere, ci ascoltò e fu un successo».