Bambini
giovedì 16 Marzo, 2023
di Maddalena Rosatti
«Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello». Questo è un proverbio popolare molto conosciuto che si dice per sottolineare come nel mese di marzo il tempo è un po’ una sorpresa; si può passare velocemente da giornate fredde tipiche invernali a giornate più miti, dal sole primaverile alla pioggia. E quest’anno c’è proprio da sperare che al sole si alternino delle grige giornate di lunga pioggia. Il 2022 è stato considerato un anno eccezionale per la forte siccità, ma sembra che il 2023 non si sia avviato in modo molto diverso. I dati raccolti nei primi mesi dell’anno dimostrano l’assenza di precipitazioni abbondanti ma anche di neve, le cui riserve sulle montagne sono molto basse. Ciò è anche dovuto alle temperature che sono state più alte della media e che hanno causato uno scioglimento veloce della neve. Il Po in particolare, ma anche altri importanti fiumi del nord Italia sono in secca o portano quantità di acqua inferiore alla media. Stessa situazione per molti laghi. Il lago di Garda per esempio non è così basso in inverno da più di trent’anni. Basta pensare che l’isola dei Conigli, una piccola isoletta nella parte sud-ovest del lago, non è più un’isola. L’acqua è talmente bassa che si è creata una specie di passerella che permette di raggiungere l’isola a piedi dalla riva. La siccità è un problema: prima di tutto per quanto riguarda il mantenimento dell’ecosistema alpino; l’anno scorso le montagne erano aride, i laghi bassissimi e i fiumi in secca. Poi anche per l’agricoltura; infatti in Italia la maggior parte dell’acqua che deriva da fiumi, laghi e falde sotterranee viene usata proprio in questo settore. Nel 2022 la mancanza di acqua aveva fatto perdere molto del raccolto, gli agricoltori sono stati costretti a scegliere quali coltivazioni irrigare e avevano chiesto di non utilizzare l’acqua per alimentare le centrali idroelettriche (e questo di conseguenza ha causato problemi per la produzione di energia). Quest’anno si stanno cercando soluzioni per arrivare più preparati alla stagione calda. Il problema della siccità ha riportato infatti all’attenzione anche il tema dello spreco dell’acqua. Visto che la maggior parte dell’acqua viene usata in industria e agricoltura è qui che si dovrebbe cercare innanzitutto di ridurre lo spreco; per esempio adottando nuove tecnologie e modernizzando gli impianti di irrigazione consentendo il recupero e il riuso dell’acqua senza perderne a causa di malfunzionamenti o perdite. Anche per i nostri orti o giardini si può per esempio adottare il metodo dell’irrigazione a goccia o raccogliere l’acqua piovana. Un’altra grandissima quantità di acqua viene persa semplicemente a causa di tubi usurati e rotti perché gli acquedotti italiani sono vecchi e non funzionano in modo efficiente: perdono quasi il 40 per cento di acqua potabile; significa che ogni 100 litri di acqua se ne perdono 40! E poi ci siamo noi. Ogni italiano consuma circa 240 litri di acqua al giorno ma non tutta è necessaria. Un rubinetto fa uscire circa 10 litri di acqua al minuto; pensate quanta ne potreste sprecare se la lasciate aperta mentre vi lavate i denti; o se fate una lunga doccia. Semplici azioni possono quindi fare la differenza. Per esempio: fare la doccia anziché il bagno e chiudere l’acqua mentre ci si insapona e quando non serve; raccogliere l’acqua mentre si attende che diventi calda; lavare le verdure in una bacinella e riutilizzare l’acqua per annaffiare i fiori; usare il pulsante piccolo per lo scarico del wc; usare lavastoviglie e lavatrici quando sono piene; chiudere bene i rubinetti e ripararli se perdono (un rubinetto che gocciola può far perdere fino a 4 mila litri all’anno). È chiaro quindi che ognuno deve fare la sua parte: servono interventi del governo e delle amministrazioni, ma anche l’impegno personale di ognuno. E se questa primavera dovrete uscire con l’ombrello… siate contenti e contente!