giudicarie
venerdì 5 Gennaio, 2024
di Walter Facchinelli
Malvagità e ignoranza sembrano i fattori comuni delle azioni compiute da ignoti a Sant’Antonio di Mavignola, che, nelle notti tra la fine del 2023 e l’inizio di quest’anno si sono accaniti sulla Via Crucis che da Sant’Antonio di Mavignola porta a Clemp e sull’edificio di malga Brenta Bassa, imbrattandoli e compiendo atti di puro e ingiustificabile vandalismo su beni comuni e opere che rappresentano, in modo tangibile la cultura della gente di montagna.
Il primo caso riguarda il danneggiamento della Via crucis che dalla chiesa di Sant’Antonio di Mavignola porta a Clemp. L’assessore del Comune di Pinzolo Luca Vidi che ha la specifica competenza al patrimonio informa che «alla prima stazione della Via Crucis è stata asportata e rubata la figura del Cristo in croce, mentre il capitello e il suo sostegno della terza stazione, che raffigura Gesù che cade la prima volta, sono stati imbrattati con scritte irripetibili». Si tratta di insulti contro la Chiesa, la cristianità e il papà.
Sul da farsi, l’assessore Vidi afferma: «La strada forestale della Via Crucis è innevata e poco percorribile, prima possibile provvederemo a cancellare le scritte e, in primavera provvederemo alla sostituzione della scultura mancante». Il suo commento è lapidario: «Certa gente non viene educata come si dovrebbe e non c’è alcun rispetto del patrimonio comune, ignorando che è stata realizzata con le fatiche di tutti».
Il secondo atto vandalico ha riguardato l’interno e l’esterno di malga Brenta Bassa di proprietà della Comunità delle Regole di Spinale e Manez, imbrattata e deturpata con scritte e simboli realizzati anch’essi con la vernice di bombolette spray. Luca Cerana, presidente della Comunità delle Regole conferma: «Il danno ci è stato segnalato martedì sera da una guida alpina che è passava per caso. Il giorno seguente, col nostro custode forestale Fausto Cerana e i Carabinieri di Campiglio abbiamo fatto il sopralluogo e fatto la denuncia». L’atto vandalico, dice Cerana, è stato fatto sicuramente la sera tra l’uno e il 2 di gennaio». Internamente l’imbrattamento riguarda il caminetto e i vetri della finestrella della facciata principale, all’esterno le scritte compaiono su tre facciate che si vedono dalla strada da Pinzolo, la strada d’accesso e verso il gruppo di Brenta. L’entità dei danni fa supporre la mano di più persone. Il presidente Cerana rassicura: «Appena se ne andrà la neve provvederemo alla sabbiatura per ripulire le facciate. Questa è la mia promessa, non possiamo lasciar lì uno scempio del genere» e commenta «non capisco come si possa fare una cosa del genere, non si può andare a rovinare le cose degli altri e messe a disposizione della gente».
Entrambi i beni danneggiati sono nel territorio del Parco Naturale Adamello Brenta e il suo presidente Walter Ferrazza parla di «valori sfregiati» e aggiunge «entrambi i gesti sono uno schiaffo alle nostre tradizioni e alla nostra cultura identitaria, e dimostrano ignoranza e assenza di rispetto. Fa male, questa è la nostra storia, queste sono le nostre radici, sfregiate senza motivazione. Mi auguro che chiunque, vedendo l’accaduto possa recuperare l’etica e guardare al nostro passato riscoprendo i nostri veri valori». Di questi due reati, che possono avere gravi conseguenze, se ne occupano i Carabinieri della Compagnia di Madonna di Campiglio al comando del Maresciallo Cristian Leonardi che, in entrambi i casi si sono recati sul posto per gli accertamenti del caso. Un appello «chi ha visto qualcosa collabori, in modo che gli autori vengano identificati».
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