L'inchiesta
domenica 9 Febbraio, 2025
Maxi-inchiesta su affari e politica, una guida completa. Domande, risposte e scenari
di Simone Casciano e Tommaso Di Giannantonio
Come nasce l'indagine, i protagonisti, cosa ha provocato nel mondo politico e nel mondo economico, in Trentino e in Alto Adige

Quaranta domande e risposte per districarsi nella maxi inchiesta «Romeo». E per capire i possibili nuovi scenari dell’indagine che ha terremotato il mondo economico e politico del Trentino Alto Adige. Come nasce, cosa ha provocato e come potrebbe evolvere l’inchiesta? Ecco cosa emerge dalle carte degli inquirenti e dalle tappe che si sono susseguite in questi ultimi due mesi.
1. Quando scatta l’operazione Romeo?
Il 3 dicembre scorso, con 9 misure cautelari agli arresti domiciliari e circa 100 perquisizioni.
2. Quanti sono gli indagati?
Sono 77, di cui 9 sono accusati di associazione a delinquere, con ruoli diversi: il magnate austriaco René Benko, il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, l’imprenditore arcense Paolo Signoretti, il giornalista Lorenzo Barzon, gli architetti Andrea Saccani e Fabio Rossa, la funzionaria del Comune di Bolzano Daniela Eisenstecken, l’ex senatore Vittorio Fravezzi e la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi. Le altre 68 persone sono coinvolte a vario titolo per reati minori.
3. Quali misure cautelari sono state adottate?
Tra i 9 accusati di associazione a delinquere, otto sono finiti agli arresti domiciliari. Solo Benko, inizialmente, è rimasto libero perché la Procura generale di Vienna non ha eseguito il mandato d’arresto europeo.
4. Com’era organizzata l’associazione a delinquere?
Il presunto sodalizio aveva una struttura di tipo «federativo-verticistico». Secondo gli inquirenti la «più rilevante dannosità» consisteva nel non essere riconosciuta come tale, sia per una questione culturale ma anche e soprattutto perché «le condotte sono state diluite nel tempo con un’ideologia e narrativa che le ha rese ineludibili e per certi versi le ha legittimate», così si legge negli atti dell’inchiesta.
5. Chi erano i vertici?
Secondo l’accusa, a capo del sodalizio ci sarebbe stato Benko, fondatore di Signa. Hager e Signoretti sarebbero stati i bracci operativi.
6. Qual era l’obiettivo dell’associazione?
Controllare concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici. Gli inquirenti hanno ricostruito tre fasi dell’associazione.
7. Qual è stata la prima fase?
Avvicinare esponenti di rilievo del mondo politico, istituzionale e bancario che «siano in grado di favorire l’iter amministrativo e autorizzatorio» dei progetti immobiliari.
8. La seconda fase?
Creare un «sistema di favoreggiamento» da parte di funzionari pubblici.
9. La terza fase?
Monopolizzare il mercato.
10. Perché viene contestato il metodo mafioso?
Gli inquirenti parlano di un «condizionamento ambientale».
11. Quando nasce l’inchiesta?
Nasce nel settembre 2019 su impulso della direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento per analizzare le grandi iniziative imprenditoriali in regione. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Ros e dalla guardia di finanza. I militari partono dal progetto WaltherPark di Bolzano.
12. Cosa prevede il progetto WaltherPark?
La riqualificazione di un quartiere centrale di Bolzano. Il progetto vale 600 milioni di euro. I lavori sono in corso. L’iniziativa porta la firma di Hager.
13. Cosa emerge dal filone altoatesino?
Una figura chiave è il geometra Federico Ferrari, dipendente del Comune di Bolzano, che di fatto aiuta gli investigatori a fare luce su un presunto trattamento di favore da parte di alcuni funzionari della pubblica amministrazione nei confronti della cordata Benko. Il trattamento di favore avrebbe permesso di eludere una serie di presunte irregolarità del progetto.
14. In Alto Adige quali sono i finanziamenti elettorali finiti sotto la lente?
La campagna elettorale delle Provinciali del 2018: gli imprenditori indagati, e soprattutto Hager, hanno puntato le loro fiches sul governatore altoatesino Arno Kompatscher, estraneo all’inchiesta. Da Hager e dalle società a lui riconducibili, risultano regolari contributi per 45mila euro, attraverso 9 versamenti da 5mila euro ciascuno. Altri finanziamenti riguardano le elezioni comunali di Bolzano (nel 2020) e Merano (nel 2021).
15. In cosa consiste il filone trentino dell’inchiesta?
Seguendo gli affari di Hager e Signoretti gli investigatori si sono concentrati su alcune operazioni immobiliari e sui loro tentativi di influenzare la politica partendo da Riva del Garda ed estendendosi poi ad Arco e a Trento.
16. Riva del Garda è al centro dell’inchiesta?
Sì, le operazioni trentine di Hager e Signoretti cominciano con l’acquisizione dell’area ex Cattoi a Riva nel 2017 per poco meno di 5 milioni di euro. Un’area sul lungolago su cui volevano costruire due palazzine residenziali.
17. Perché non le hanno costruite?
L’allora sindaco di Riva Adalberto Mosaner si oppose per preservare l’ultimo pezzo di lungolago libero dal cemento.
18. Come entrano in rapporto con i futuri amministratori rivani?
Alle successive elezioni comunali del 2020, secondo gli investigatori, Signoretti e Hager inizialmente avrebbero finanziato la campagna di Mauro Malfer e poi avrebbero favorito l’apparentamento con Santi al ballottaggio, sostenendola contro Mosaner.
19. Poi cosa succede?
Santi diventa sindaca e Malfer assessore all’urbanistica. A dicembre 2020 Signoretti incontra la prima cittadina per parlare dell’area ex Cattoi. In quell’occasione Santi gli chiede di sponsorizzare la Cestistica Rivana e di poter utilizzare l’area come parcheggio fino alla definizione della nuova variante. Richieste che sono state esaudite da Signoretti.
20. E l’area ex Cattoi?
Gli investigatori hanno ricostruito incontri tra l’assessore Malfer, il dirigente Zolin, Signoretti e l’architetto Cucinella (incaricato di redigere il progetto per l’area), in cui quest’ultimo avrebbe suggerito di fornire alcune tavole del disegno dei privati al Comune, in modo da far combaciare le linee guida pubbliche con il disegno degli imprenditori. Poi l’accordo sull’area è stato trovato.
21. A che punto si trova il progetto?
L’accordo è stato inserito nella variante 13-bis al Prg, che è in attesa di approvazione da parte della giunta provinciale.
22. Quali sono gli interessi su Arco?
La triade Benko-Signoretti-Hager avrebbe fatto pressione sulla giunta comunale per trovare un accordo urbanistico sulla riqualificazione dell’ex hotel Arco, con l’obiettivo di realizzare un boutique hotel e tre palazzine residenziali.
23. Quale sarebbe stato il ruolo dell’ex senatore Upt Fravezzi?
Secondo gli inquirenti Fravezzi avrebbe ricoperto un ruolo centrale per l’approvazione degli accordi urbanistici, sia per l’ex area Cattoi sia per l’ex hotel Arco, sollecitando i rispettivi assessori all’urbanistica a rispettare le tempistiche e le richieste del gruppo Benko.
24. Perché sono indagati il sindaco di Arco Alessandro Betta e l’ex assessore provinciale Luca Zeni?
Perché non avrebbero dichiarato un finanziamento di 47mila euro da parte di una società di Signoretti.
25. C’erano mire su Trento?
Sì, Signoretti e Hager volevano compiere un’operazione edilizia e di rigenerazione urbana sull’area che va dall’autostazione fino all’area ex Sit al ponte di San Lorenzo. Un progetto che si è scontrato prima con la contrarietà a vendere il suo immobile da parte del proprietario di Eurospesa, Alberto Tovazzi, e poi con la contrarietà della politica comunale e provinciale a modificare una norma».
26. Qual è il valore delle operazioni del trio Benko, Hager e Signoretti?
Gli affari del trio valgono circa 1 miliardo e 200 milioni di euro, tra acquisti di aree dismesse, immobili in costruzione, progetti sulla carta e iniziative di partenariato pubblico-privato.
27. Quali sono state le ricadute politiche dell’inchiesta a Riva del Garda?
La prima cittadina Santi ha rimesso tutte le deleghe ai componenti della giunta e ha deciso di non ricandidarsi come sindaca alle elezioni del 4 maggio. Malfer, invece, si è dimesso da assessore.
28. Quali sono state le ricadute politiche ad Arco?
Il primo cittadino Betta è stato sospeso dal Partito democratico e ha deciso di non ricandidarsi alle elezioni del 4 maggio, neppure come consigliere.
29. Quali sono state le conseguenze sulla governance del Lido Palace?
Signoretti si è dimesso dalla carica di amministratore delegato. Al suo posto, inizialmente, è stato nominato Vincenzo Finizzola dalla Garda Hotel Investimenti (di Hager e Signoretti, ndr), che però si è dimesso pochi giorni dopo. È subentrata infine come amministratrice delegata Disma Pizzini, commercialista e presidente del collegio sindacale di Trentino Sviluppo.
30. Quali sono state le conseguenze sul progetto di riqualificazione dell’Hotel Arco?
Il consiglio comunale di Arco ha deciso di non sospendere l’iter della variante 17 relativa all’ex Hotel Arco, in attesa degli sviluppi dell’indagine.
31. Gli indagati accusati di associazione a delinquere si trovano ancora agli arresti domiciliari?
No. Nei giorni immediatamente successivi all’arresto, la sindaca Santi ha collaborato ed è tornata libera. Dopo oltre un’ora di interrogatorio di garanzia, il giudice delle indagini preliminari (Gip) Enrico Borrelli ha deciso, su richiesta degli avvocati difensori Nicola Zilio e Ilaria Torboli e con il consenso della Procura, di trasformare la misura cautelare degli arresti domiciliari in quella meno afflittiva dell’obbligo di dimora nei comuni di Riva e Arco.
32. E gli altri indagati?
Hager, Signoretti, Fravezzi, Saccani, Rossa, Eisenstecken e Barzon hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame di Trento per tornare liberi. Solo a Barzon, a inizio dicembre, a seguito dell’interrogatorio, è stato concesso l’obbligo di dimora a Bolzano, per tutti gli altri il ricorso è stato rigettato.
33. Perché è stato respinto il ricorso?
Il Tribunale del Riesame ha escluso l’aggravante del metodo mafioso in relazione al presunto delitto associativo, ma è stata riconosciuta per alcuni reati fine. Secondo i giudici la presunta associazione si configurerebbe come un «sistema corruttivo e delinquenziale che non può ritenersi occasionale, quanto duraturo, professionale, organizzato e quindi suscettibile di essere replicato».
34. Dunque, i 6 indagati Hager, Signoretti, Fravezzi, Saccani e Rossa sono ancora ai domiciliari?
No. Nei giorni scorsi, su richiesta della stessa Procura, il Gip ha disposto l’obbligo di dimora nei confronti dei 6 indagati.
35. Perché la Procura ha chiesto la sostituzione della misura?
La richiesta della Procura nascerebbe dall’ampia e articolata attività investigativa ancora in atto, in particolare dalla mole di materiale sequestrato (cellulari, pc, device) ancora da vagliare. In sostanza le indagini stanno andando avanti e i tempi potrebbero allungarsi ulteriormente: il mantenimento dei domiciliari avrebbe potuto pregiudicare lo stato di libertà degli indagati.
36. I 6 indagati possono tornare a lavorare?
Sì, possono riprendere a esercitare la propria professione, ma non possono svolgere attività che prevedono rapporti con la pubblica amministrazione oppure non possono tornare alle proprie mansioni nella pubblica amministrazione.
37. Benko è ancora libero?
No. Il 23 gennaio scorso Benko, caduto in disgrazia per il crac miliardario del suo gruppo immobiliare Signa, è stato ristretto ai domiciliari nella sua villa di Innsbruck, raggiunto dall’ordine d’arresto della Procura anticorruzione (Wksta) di Vienna che gli contesta l’associazione a delinquere. Nei giorni successivi è stato ristretto in carcere a Vienna.
38. Le indagini come stanno andando avanti?
Tra le varie attività la polizia giudiziaria sta sentendo una serie di persone informate sui fatti, sempre allo scopo di raccogliere quanti più indizi ed elementi probatori possibili a sostegno del corposo impianto accusatorio. E non è escluso che possano aggiungersi nuove contestazioni, proprio alla luce dei nuovi elementi raccolti. Potrebbe esserci un secondo filone delle indagini.
39. Chi è stato sentito?
Tra coloro che sono già stati sentiti dagli inquirenti c’è anche chi si è occupato sul fronte politico delle vicende portate a galla dai magistrati. A quanto trapela è stato ascoltato a lungo, per ore, il consigliere del Partito Democratico Alessio Manica, che aveva presentato diverse interrogazioni alla giunta, sollevando dubbi sulle scelte e sui progetti urbanistici dell’amministrazione di Riva del Garda. Potrebbe essere convocato anche il consigliere Filippo Degasperi (Onda), così come gli altri consiglieri comunali del Pd di Riva e pure l’ex sindaco Mosaner.
40. Perché l’inchiesta si chiama Romeo?
Romeo sarebbe il nome in codice dato a Federico Ferrari, il dipendente comunale del Comune di Bolzano che ha dato una svolta alle indagini: la Ferrari si è trasformata in un’Alfa «Romeo».
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