l'inchiesta
venerdì 6 Dicembre, 2024
di Davide Orsato
Il giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli ha revocato la misura degli arresti domiciliari alla sindaca di Riva del Garda Cristina Santi, predisponendo quella meno gravosa dell’obbligo di dimora all’interno del comune di Riva del Garda.
La decisione è arrivata questa mattina, al termine degli interrogatori di garanzia, durati un’ora. È un’ultima notizia che arriva dalla maxinchiesta su politica e corruzione, che vedono coinvolti oltre 70 indagati, di cui otto agli arresti domiciliari. Tra i primi a essere sentiti, la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, per la quale si prefigurano i reati di corruzione e di associazione a delinquere in merito, in particolare, all’operazione edilizia dell’ex area Cattoi. Santi si è presentata in tribunale accompagnato dagli avvocati Ilaria Torboli e Nicola Zilio. Alla vigilia, la prima cittadina gardesana aveva fatto sapere di voler chiarire la sua posizione davanti al giudice per le indagini preliminari, Enrico Borrelli. I suoi avvocati, inoltre, avevano chiesto la revoca delle misure cautelari che la vedono da martedì agli arresti domiciliari. Dopo Santi, è stato sentito dal giudice l’architetto Fabio Rossa, tra i protagonisti del filone bolzanino dell’inchiesta, anche egli agli arresti domiciliari, che si è avvalso della facoltà di non rispondere.