L'intervista
mercoledì 26 Giugno, 2024
di Giacomo Polli
Il prossimo 11 luglio, alla Trentino Music Arena, prenderà il via il «Love Festival», evento suddiviso in tre diverse giornate che vedrà esibirsi alcuni dei più importanti artisti del panorama musicale. Tra questi Mecna, all’anagrafe Corrado Grilli, una delle penne più sofisticate della scena rap italiana, capace di raccontare la propria quotidianità attraverso testi intimi, profondi e mai scontati. Nato a San Giovanni Rotondo, comune situato nella provincia di Foggia, arriva al grande pubblico con «Disco Inverno», il suo primo disco da solista, pubblicato nel 2012 con all’interno diverse collaborazioni: da Bassi Maestro, tra i padri della musica rap italiana, a Ghemon, passando per artisti dal calibro di Mistaman e Frank Siciliano. Oggi, dopo dodici anni in cui ha pubblicato ben otto album, l’ultimo dei quali nel 2023 intitolato «Stupido Amore», Mecna si conferma tra i profili più produttivi e acclamati della scena, amato dal pubblico per la sua capacità di mettersi completamente a nudo, mostrando gioie e debolezze attraverso le proprie canzoni che — come spiegato dall’artista in prima persona — «restano il modo più sincero e profondo con cui esprimere chi sono e cosa sento».
Dall’uscita di «Disco Inverno» a «Stupido amore». Sullo sfondo un artista sempre pronto a raccontare le proprie emozioni. A che punto della carriera si sente?
«Sono cambiate molte cose da quando ho scritto “Disco Inverno”. All’epoca cercavo di trovare la mia voce e il mio posto nel mondo della musica. Con “Stupido amore” sento di aver raggiunto una maturità artistica e personale. Ho imparato a raccontare le mie emozioni in modo più autentico e a sperimentare con nuovi suoni e stili. Mi sento in un punto della carriera dove sono più sicuro di me stesso e della mia musica. Ho capito l’importanza di essere fedele a ciò che sono, senza compromessi. Ogni album è stato un passo avanti, un’evoluzione naturale che mi ha portato a esplorare nuove sfaccettature di me stesso e della mia musica. Andando avanti la vita cambia e con essa il modo di vederla e di raccontarla. Sto cercando di percorrere un cammino, di scoprire più su di me ogni volta che metto mano alla scrittura. Nonostante il 90 per cento delle mie canzoni sia autobiografico, mi ispiro molto anche dalle storie dei miei amici e conoscenti, da ciò che osservo in giro mentre viaggio».
Nell’ultimo album spiega che «il successo è sempre ingiusto per come ce ne parlavano». Cos’è per lei il successo? Crede che ad oggi ci sia una un’eccessiva ossessione verso quest’ultimo da parte della società?
«Per me il successo è un concetto complesso e mutevole. È la realizzazione dei miei obiettivi artistici e personali, ma anche il riconoscimento da parte di chi mi segue da sempre e della critica. Tuttavia, come ho detto nel mio ultimo album, ho imparato che il successo non è sempre come te lo immagini o come te lo descrivono. Ciò che conta davvero è la soddisfazione personale e la capacità di continuare a fare ciò che amo senza lasciarmi influenzare troppo dalle aspettative esterne. Credo che oggi ci sia una certa ossessione per il successo nella società, spesso misurato in termini di fama, ricchezza o visibilità sui social. Per me è importante mantenere un equilibrio, continuare a crescere come artista e persona, senza perdere di vista ciò che mi rende veramente felice e soddisfatto nella mia carriera e nella mia vita».
L’ultima uscita con il singolo «07:34» in collaborazione con Fudasca. Testo intimo, come spesso ci ha abituato. Ad oggi cosa significa per lei la parola amore?
«Credo sia e debba essere il motore di qualsiasi cosa si faccia nella vita. Io con la musica non riesco a non parlare di amore, di relazioni, di amicizia, lealtà, tradimento. Tutto dipende dall’amore e da tutto dipende l’amore».
Cosa rappresenta per lei la musica? Scrivere è una necessità?
«La musica per me è il modo più sincero e profondo con cui riesco a esprimere chi sono e cosa sento. È una forma di liberazione e di connessione con me stesso e con gli altri. È un processo che mi permette di esplorare, crescere e capire meglio il mondo intorno a me e soprattutto chi sono io. In ogni brano cerco di trasmettere autenticità e di creare un legame emotivo con chi ascolta, sperando di toccare le corde più profonde dei miei ascoltatori».
È tra i rapper più produttivi della scena con all’attivo otto album in 12 anni. Ora è un periodo di pausa dal punto di vista della scrittura o sta preparando il prossimo?
«In quest’ultimo anno ho fatto tante cose e sto ricaricando le batterie. Stando in studio ovviamente».
Ha realizzato tutti i suoi sogni da ragazzo? Ci sono ancora degli obiettivi che vuole raggiungere?
«Non posso dire di aver realizzato tutti i sogni che avevo da ragazzo, ma sono grato per il percorso che ho fatto finora. Ci sono ancora molti obiettivi che voglio raggiungere e sogni da realizzare. La mia visione artistica continua a evolversi e mi spinge a cercare nuove sfide e nuove opportunità. Voglio continuare a crescere come artista e a esplorare nuove possibilità nella musica e oltre. Mantenere viva quella fiamma di ambizione e curiosità è ciò che mi guida nel perseguire i miei sogni con passione e determinazione».
Cosa dobbiamo aspettarci dalla sua esibizione alla Trentino Music Arena in programma per l’11 luglio?
«Alla Trentino Music Arena sarà un viaggio attraverso la mia musica, con un mix di brani che attraversano diversi capitoli della mia carriera. Un’esperienza fatta da tante sfumature che si immergerà anche nelle emozioni più recenti di “Stupido Amore”. Cercherò di mescolare le canzoni che i miei fan amano di più. Sarà una serata speciale in cui condividerò le mie emozioni con tutti coloro che saranno presenti».
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