medioriente
domenica 9 Giugno, 2024
di Sara Alouani
Le forze speciali israeliane hanno fatto irruzione in simultanea in due siti di Hamas nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, per liberare quattro israeliani tenuti ostaggio dal gruppo palestinese. Si tratta di Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv, tutti rapiti il 7 ottobre mentre si trovavano al Festival Nova. Dopo i primi accertamenti medici, hanno fatto ritorno in Israele, dove si sono ricongiunti con i familiari che attendevano il loro rilascio da 8 mesi.
«Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo», sono state le prime parole della 26enne Noa, diventata un simbolo del 7 ottobre, al telefono con il primo ministro Benjamin Netanyahu, che si è poi recato allo Sheba Medical Center di Tel Aviv per incontrare i quattro. «Non abbiamo rinunciato a voi nemmeno per un momento», ha detto loro Netanyahu, «non so se ci avete creduto, ma noi ci abbiamo creduto e sono contento che sia successo». Numerosi i commenti di giubilo dei leader politici israeliani, tra cui il volto dell’opposizione Yair Lapid, e stranieri, come il presidente americano Joe Biden e l’omologo francese Emmanuel Macron.
Il prezzo per la liberazione dei quattro ostaggi israeliani sembrano averlo pagato ancora una volta i civili palestinesi che si trovavano nell’area del campo profughi di Nuseirat. Secondo le autorità locali, che fanno capo a Hamas, sono oltre 200 le persone uccise e oltre 400 quelle ferite nei pesanti combattimenti che hanno accompagnato l’operazione. Un «sanguinoso massacro», lo ha descritto il presidente palestinese Mahmoud Abbas che, per questo, ha chiesto la convocazione di una sessione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Hamas ha cercato di minimizzare il risultato israeliano rimarcando che «la liberazione di quattro ostaggi non cambierà il fallimento strategico dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, soprattutto dopo aver impiegato otto mesi per condurre questa operazione». Il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam, ha accusato Israele di aver ucciso altri ostaggi durante il blitz e ha rimarcato che «l’operazione rappresenterà un grande pericolo per chi è ancora prigioniero e avrà un impatto devastante sulle loro condizioni e sulle loro vite».
La conferenza internazionale
di Redazione
L'intesa è stata siglata alla conferenza di Baku (Azerbaigian). Le risorse serviranno a limitare o ridurre le emissioni di gas a effetto serra