AGRICOLTURA
domenica 27 Agosto, 2023
di Margherita Montanari
Si è messa in moto negli ultimi giorni la filiera della mela trentina – agricoltori, imprese, lavoratori -, impegnata per raccogliere i frutti nelle valli del Noce – Val di Non e Val di Sole – e nelle aree limitrofe. Un lavoro che, con ogni probabilità, andrà avanti fino a metà ottobre. Per completare una raccolta più ricca dello scorso anno, dicono gli esperti.
Dal ramo dell’albero alle cassette di raccolta, dai magazzini per la conservazione fino agli scaffali. Da poco è iniziato il processo che porterà sulle tavole le mele del Trentino. All’opera ci sono 4.000 soci del Consorzio Melinda e de La Trentina. E diverse migliaia di operai agricoli, alcuni trentini, altri arrivati da tutta Europa. «Per le 4.000 famiglie del nostro Consorzio, la raccolta rappresenta il momento chiave dell’anno. Adesso si raccolgono i frutti del duro lavoro dei mesi precedenti – spiega il presidente di Melinda, Ernesto Seppi – Questo lungo evento, però, rappresenta anche un’opportunità di integrazione con gli ospiti del nostro territorio: ogni anno infatti le famiglie accolgono migliaia di raccoglitori giunti nelle nostre valli da tutta Italia e da tutto il mondo. In moltissimi casi con loro si instaurano rapporti duraturi di amicizia, fiducia e solidarietà reciproca».
Le previsioni diffuse in occasione di Prognosfruit, la conferenza organizzata a luglio da Apot (Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini) insieme a Wapa (Associazione Mondiale Mele e Pere) e Copa-Cogeca (Associazione delle Cooperative e dei Produttori agricoli Europei) con il supporto di Assomela stimano una produzione Europa in calo. Pari a 11.4 milioni di tonnellate. Un dato inferiore del 3% rispetto allo scorso anno ma in linea con la produzione media dell’ultimo triennio. Numeri più incoraggianti, però, descrivono la raccolta trentina e altoatesina. Se l’Alto Adige vedrà con ogni probabilità un +7% di prodotto raccolto, per il Trentino si prospetta un +4%.
Per le varietà più precoci, la raccolta è iniziata già a metà agosto. È il caso della SweeTango e della Gala. A ottobre inoltrato, poi, si raccoglieranno le più tardive: Morgana, Enjoy eFuji. Raccolte prevalentemente a mano. «La raccolta non è solo una fase chiave per i produttori ma anche e soprattutto una stagione peculiare che scandisce il tempo per tutti gli abitanti della valle delle mele. Concepire la storia e l’identità di questi luoghi senza chiamare in causa la raccolta periodica e il suo valore simbolico sarebbe semplicemente impossibile», aggiunge Seppi. La tecnologia, nei campi, ha ancora un ruolo marginale. Incide su questo anche la difficoltà di introdurre processi di raccolta automatizzata su territori impervi come quelli di montagna in cui crescono i frutti.