Esteri

venerdì 15 Settembre, 2023

Meloni e il feeling con Orban. «Difendiamo Dio e famiglia»

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La premier al summit sulla natalità elogia il leader magiaro e le politiche messe in atto dall’Ungheria: «L’Italia guarda con ammirazione e interesse ai risultati raggiunti»

Strette di mano, baci, abbracci. Il feeling tra Giorgia Meloni e Viktor Orban traspare prima ancora che dalle dichiarazioni, dal modo in cui i due capi di governo si salutano sia in occasione del Budapest Demographic Forum sia nel bilaterale negli uffici del primo ministro ungherese. Al termine del faccia a faccia di un’ora, ad emergere sono le «eccellenti relazioni bilaterali tra Roma e Budapest» e l’impegno a una «stretta collaborazione tra i rispettivi governi» in vista della presidenza ungherese dell’Ue nel secondo semestre 2024.

Meloni e Orban, tra i relatori del summit sulla natalità al Museo delle Belle Arti di Budapest, ribadiscono poi l’importanza del valore della famiglia «anche in considerazione della sfida demografica che l’Europa deve affrontare». La premier sottolinea che la famiglia e la sfida demografica sono temi che l’Italia considera «fondamentali non solo per l’agenda nazionale, ma anche per quella europea». «Queste sfide – spiega – sono al centro dell’azione del governo italiano attraverso misure specifiche. Stiamo lavorando soprattutto per realizzare un cambiamento culturale significativo».

Meloni ricorda il suo discorso di qualche anno fa, quello in cui disse ‘Sono Giorgia, sono una mamma, sono una donna, sono italiana, sono cristiana, non me lo toglierete’. «Qualcuno l’ha messa in musica, era un modo per attaccarmi. Non ha funzionato, è diventato un successo – rivendica -. Forse hanno sottovalutato come sarebbero state accolte quelle parole. Quello che volevo dire è che viviamo in un’epoca in cui tutto ciò che ci definisce è sotto attacco».

E questo, secondo la leader di FdI, «è pericoloso perché la nostra identità nazionale, familiare, religiosa, è anche ciò che ci rende consapevoli dei nostri diritti e capaci di difenderli. Senza questa identità, siamo solo numeri, strumenti nelle mani di chi vuole usarci». «Per questo – evidenzia – penso che una grande battaglia per chi difende l’umanità e i diritti delle persone sia anche quella di difendere le famiglie, sia anche quella di difendere le nazioni, sia anche quella di difendere l’identità, sia anche quella di difendere Dio e tutto ciò che ha costruito questa civiltà».

Nel suo discorso Meloni loda proprio le politiche messe in atto da Budapest che hanno permesso di invertire la tendenza negativa del tasso di natalità e inoltre hanno prodotto un aumento del tasso di occupazione femminile. «Quella dell’Ungheria in materia di famiglie e natalità è quindi un’esperienza importante, e voglio dirlo per l’Italia che la guarda con interesse e ammirazione per i risultati raggiunti».