Il caso

domenica 16 Marzo, 2025

Meno pullman per l’Rsa, scoppia la polemica

di

Cambia il servizio per il centro diurno di Povo. Degasperi: «Anziani non più accompagnati durante il viaggio»

Cambio con polemica del servizio trasporto per gli anziani del centro diurno dell’Apsp Margherita Grazioli di Povo. Da lunedì, infatti, non sarà più gestito da «La Ruota» ma dalla ditta altoatesina Dibiasi. Ma non cambierà soltanto la livrea, ma anche il numero di pulmini (passeranno da 3 a 2) e il tipo di assistenza (non sempre presente). Il servizio — è stato riferito ai familiari — sarà anche necessariamente più rapido: agli utenti verranno dati al massimo cinque minuti per farsi trovare pronti. La questione è finita in consiglio provinciale: «L’effetto del cambio appalto, da una cooperativa sociale a un autonoleggio, secondo le informazioni raccolte avrebbe avuto risultati sconcertanti», afferma il consigliere provinciale Filippo Degasperi, firmatario di un’interrogazione indirizzata al consiglio della Provincia ma che punta il dito anche contro il comune di Trento. «A partire da lunedì 17 marzo il trasporto degli anziani sarà gestito da soli due pulmini e non più tre come in precedenza — spiega il consigliere nel documento — agli autisti sarà inoltre assegnata la tassativa consegna di non attendere gli utenti non oltre i cinque minuti, lasciando in strada l’interessato in caso di superamento del termine». Il bacino di utenza del centro diurno di Povo è abbastanza ampio, dal momento che è un punto di riferimento per le famiglie che abitano dalla zona di Montevaccino fino a Villazzano lungo la collina Est. «Viste le caratteristiche degli utenti — prosegue il consigliere provinciale — pensare di tagliare il servizio agli anziani e alle loro famiglie riducendo i mezzi di trasporto e adottando modalità “fordiste” di esercizio lascia molto perplessi». Sulla questione è intervenuto l’assessore provinciale con delega alla sanità, Mario Tonina che ha dapprima ricordato che risponderà al consigliere e poi ha affermato che le cose starebbero diversamente. Degasperi ha rincarato la dose sostenendo che: «L’appalto infatti prevede che, al contrario di oggi, il trasportatore non offra più nemmeno il servizio di accompagnamento. Teoricamente l’accompagnamento dovrebbe essere quindi assicurato dal personale del centro (ovviamente sguarnendolo) con la certezza, messa nero su bianco dalla stessa Apsp che “non sarà possibile garantirlo per tutti i giri”. E questo nonostante la Carta dei servizi della stessa Apsp preveda espressamente “il servizio garantito con mezzi attrezzati e con l’accompagnatore”. Sorprende, ma poi nemmeno tanto, che a fare le spese delle scelte politiche di destinare risorse ad opere inutili (come la funivia, il bypass o l’ascensore) siano sempre i più deboli, in questo caso gli anziani e i loro familiari». Un punto intorno a questa situazione è stato messo anche dal comune, chiamato in causa nell’oggetto dell’interrogazione, ma non realmente coinvolto nella questione. «Questo servizio non è gestito dal comune» afferma Alberto Pedrotti, assessore con delega al welfare di comunità. «Mi aspetto che un consigliere provinciale quale è Degasperi, rivolga le sue istante a chi di competenza, anche in questa occasione è la Provincia, non il Comune». Diversa la visione di Tonina rispetto alle osservazioni di Degasperi e spiega che «si tratta di un progetto sperimentale di un anno. I pulmini sono due, ma verranno garantiti quattro giri. Si tratta di una scelta adottata dall’Apsp e l’appalto è costato più di quello offerto da noi: 88mila a fronte di un finanziamento di 81mila euro». Diversa sarebbe anche la questione legata all’accompagnatore che, non sarebbe totalmente assente. «L’accompagnatore sarà presente su 3 dei 4 giri, perché nel primo ci sono molte persone maggiormente autosufficienti — conclude Tonina — la situazione verrà monitorata, è nell’interesse di tutti che le cose vadano bene. Si fa sempre in tempo a rimediare».