Prosa
lunedì 6 Gennaio, 2025
di Redazione
Mercoledì 8 gennaio, alle ore 20.45, Lodo Guenzi e Sara Putignano porteranno in scena al Teatro G. Modena di Mori “Molto rumore per nulla” di William Shakespeare, con la regia di Veronica Cruciani.
La Stagione di Prosa del Comune di Mori si apre quindi con una delle più note opere comiche del Bardo, in cui il grande protagonista è il potere della parola, che nasconde e svela le identità dei personaggi. Tra una risata e l’altra, emerge il ritratto di una società in cui uomini e donne sono trattati in maniera molto differente.
Primo appuntamento della Stagione di Prosa del Teatro G. Modena di Mori, organizzata per il Comune di Mori dal Coordinamento Teatrale Trentino, “Molto rumore per nulla”, una delle migliori opere di Shakespeare, scritta tra il 1598 e il 1599, si caratterizza per la presenza di innumerevoli giochi di parole e per una brillante interpretazione dei ruoli di genere. Gran parte di questa tragicommedia ruota attorno alla scrittura di messaggi segreti, allo spiare e origliare conversazioni riservate. Le persone fingono costantemente di essere altro da quello che sono, vengono scambiate per altre persone o sono costantemente ingannate. All’interno dell’opera, l’azione dipende soprattutto dalla parola e ogni personaggio di “Molto rumore per nulla” ha il suo modo di giocare, elaborare o abusare del linguaggio.
I due protagonisti dell’opera, Beatrice e Benedetto, hanno tendenze linguistiche che li definiscono. Beatrice è vista – nel pregiudizio dell’epoca- come “bisbetica” a causa della sua “lingua tagliente”. Mentre lo stile di conversazione metaforico di Benedetto è ciò che porta Don Pedro a definirlo “dalla sommità della testa alla pianta del piede tutta allegria”. Questo è senza dubbio anche ciò che sta dietro alla battuta di Beatrice, che definisce Benedetto “il giullare del principe”.
“Molto rumore per nulla”, produzione La Pirandelliana e TSV – Teatro Nazionale, è caratterizzato da una comicità ironica e d’effetto, ma nel testo risiedono anche riflessioni ben più complesse, ad esempio sul diverso trattamento degli uomini e delle donne all’interno della società.
L’ adattamento è di Veronica Cruciani e Margherita Laera , la traduzione di Margherita Laera, le scene di Anna Varaldo, i costumi di Erika Carretta, le musiche di Nicolò Carnesi, luci di Gianni Staropoli, movimenti di scena di Marta Ciappina.