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lunedì 3 Giugno, 2024

Messico, Claudia Sheinbaum è la prima presidente donna della storia: «Sarò una trasformatrice»

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La 61enne, ex sindaca di Città del Messico, sarà anche la prima persona di origine ebraica a guidare un Paese a stragrande maggioranza cattolica

Claudia Sheinbaum, prossima presidente del Messico e prima donna alla guida del Paese in oltre 200 anni di indipendenza, candidata del partito Morena, ha conquistato la carica promettendo «continuità nel cambiamento».

La 61enne, ex sindaca di Città del Messico e da sempre schierata a sinistra, sarà anche la prima persona di origine ebraica a guidare un Paese a stragrande maggioranza cattolica. Ha condotto la sua campagna elettorale appoggiandosi alla popolarità del suo predecessore, l’attuale presidente Andrés Manuel López Obrador. I due sono molto vicini politicamente e condividono molte idee sul ruolo del governo nell’affrontare le disuguaglianze, ma Sheinbaum è vista come meno combattiva e più guidata dai dati. La sua formazione è scientifica, ha conseguito un dottorato in ingegneria energetica e ha sempre detto di credere nella scienza. Convinzione che si è manifestata nella gestione della pandemia COVID-19, quando Città del Messico, che conta circa 9 milioni di abitanti, ha adottato un approccio diverso e più restrittivo rispetto a quello sostenuto da López Obrador a livello nazionale. Uno degli obiettivi di Sheinbaum è quello di abbassare il tasso di violenza in Messico, in una delle sue sfide più immediate dopo l’insediamento, in programma l’1 ottobre. La neo presidente durante la campagna elettorale ha detto che amplierà il servizio della Guardia Nacional e che continuerà ad affrontare i problemi sociali che rendono tanti giovani messicani facili bersagli per il reclutamento dei cartelli. «Sia chiaro, non significa pugno di ferro, guerre o autoritarismo», ha sottolineato Sheinbaum parlando dell’approccio con cui il suo governo affronterà le bande criminali, «promuoveremo una strategia che affronti le cause e continui a muoversi verso l’impunità zero». Sheinbaum, durante i suoi comizi, ha accusato le politiche economiche neoliberali di aver condannato milioni di persone alla povertà e ha promesso che riporterà il Paese ad avere un forte welfare: «Per me essere di sinistra ha a che fare con questo, con il garantire i diritti minimi a tutti i residenti».