La tradizione
sabato 25 Gennaio, 2025
di Elisa Egidio
«Chissà quest’anno cosa andrà di moda?», si chiedono i Baustelle in Eurofestival. Sulle mode del 2025 una cipolla avrebbe forse poco da dire, ma sulle previsioni meteo può vederci molto chiaro e, di solito, non si sbaglia (quasi) mai. Parola di Livio Iob, decano del meteo delle cipolle, l’unico rimasto in Trentino, insieme all’amico Ruggero Pinter, a predire le stagioni del nuovo anno secondo un’antica tradizione che sopravvive ancora oggi. Il rito, che affonda le radici nel lontano 1450, si rinnova ormai da 60 anni nella notte tra il 24 e il 25 gennaio, giorno della conversione di San Paolo, tra le ricorrenze studiate fin dal passato con grande attenzione dal popolo contadino. A fare la differenza, però, è proprio la cipolla, poiché alcune, ci ha spiegato Iob, sono più prodigiose di altre.
Livio Iob, il meteo delle cipolle è un’usanza antichissima: lei e Ruggero Pinter siete gli unici a praticarla in Trentino?
Che io sappia siamo noi due, poi c’è qualcuno anche a Pergine e a Tione, ma io e Pinter siamo quelli che cercano di tramandarla di più, senza superbia eh.
Come è venuto a conoscenza di questa tradizione?
Io l’ho conosciuta sul posto di lavoro a Trento, nel 1966, me l’ha spiegata un mio cliente che lavorava in officina, da quell’anno l’ho sempre praticata, mi è piaciuta e l’ho mantenuta. Tutti la cercano.
Qual è la corretta procedura?
Il 24 gennaio, prima della notte di San Paolo, si prende una cipolla, si riempiono 12 scodellette, si mette un cucchiaio di sale per ogni scodelletta e la mattina dopo si vede come si comporta il sale. In base al comportamento si vede il risultato. Se si scioglie tutto è bagnato, se si asciuga tutto è bello, se rimane un po’ umido è variabile.
Quali sono le difficoltà principali nello svolgimento?
Cerco sempre qualcuno che mi dia una cipolla del suo orto bella grossa, ci vuole una cipolla locale. Un anno ho provato con due cipolle cinesi e non è venuto fuori proprio niente, non si è sciolto neanche il sale, erano più dure, c’era qualcosa che non funzionava.
Le previsioni per il 2024 quanto si sono rivelate esatte?
Parlando con dei contadini mi stanno criticando, perché adesso quest’anno ho tre mesi di bagnato durante la piena fioritura delle piante, è un periodo delicato per i contagi delle malattie. È una cipolla, non siamo il meteo, che fa delle previsioni complicate.
Per il 2025 cosa dobbiamo aspettarci?
Abbiamo febbraio bagnato, marzo asciutto, aprile bagnato, maggio e giugno bagnato, luglio variabile con un po’ di sereno e un po’ di acqua, agosto asciutto, a settembre e ottobre sole, novembre bagnato, dicembre variabile e gennaio asciutto.
Pensate di tramandare questa tradizione anche ai posteri?
Per chi vuole associarsi ci siamo, rimaniamo disponibili a parlare con tutti.
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di Redazione
Ad aderire al progetto sono state 20 aziende trentine. L'obbiettivo è quello di costruire un network di imprese che possano condividere opportunità di collaborazione, confronto e sviluppo di innovazione