La cerimonia

domenica 30 Aprile, 2023

Molina, morto a 30 anni. I funerali: «Siamo tutti orfani di Thomas»

di

Nella parrocchiale lo sgomento della famiglia Welponer e della fidanzata del giovane, stroncato da una grave malattia. Il dolore di un intero paese

Castello-Molina di Fiemme – Abbracci, lacrime e parole sommesse. Non c’è altro modo per accostarsi al dolore provocato dalla morte di un figlio, l’unico figlio. Troppo esiguo lo spazio offerto dal «Croz del Cogol» per contenere i convenuti all’ultimo saluto di Thomas Welponer. Il sagrato davanti alla chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio è stata occupata da una moltitudine dolente. Forte lo smarrimento della comunità davanti alla morte di un giovane strappato alla vita a soli trent’anni. Mamma Ida e papà Bruno vicini alla bara del loro unico figlio per l’ultimo abbraccio. Presenti anche i nonni Eliano, Mariuccia e Gina, oltre agli zii, i cugini e la fidanzata Nadine. Un lungo addio che infine si è sciolto con tanta fatica. Molti i giovani presenti, specialmente quelli che hanno condiviso con Thomas momenti di vita spensierata e i colleghi di lavoro della ditta Josef Pichler di Montagna. Per tutti una domanda senza replica: perché un giovane incontra la morte nel fiore della vita? Difficile dare una risposta. Ci ha provato il celebrante don Albino Dell’Eva con le parole della liturgia. Prima con la lettura dell’Apocalisse dove si parla di «nuovo cielo e nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati…». Successivamente con il Vangelo di Giovanni che preannuncia le molte dimore presenti nella casa del Padre. «Non siamo qui per raccontare una dolorosa storia di morte – ha detto il celebrante – ma una vita piena di amore, la cifra della breve esistenza di Thomas. Quando la malattia ha bussato alla porta, i genitori, i familiari, i parenti e i tanti amici sono sempre stati accanto a lui nel cammino impervio. L’amore è la sola cosa che può cambiare il colore della vita».

Don Albino Dell’Eva ha proseguito invitando tutti a «condire» la propria esistenza con l’amore verso chi arranca e fa più fatica. Tante le lacrime, tanti i perché. Difficile accettare l’improvvisa fine di un giovane stroncato da un male che lo ha colto nel pieno del vigore. L’esistenza gioiosa di Thomas è cambiata in autunno quando i medici, davanti ad alcuni sintomi sospetti, gli hanno imposto esami sanitari più approfonditi. Nonostante la diagnosi di una malattia grave ha attraversato gli ultimi mesi di vita con forza guardando sempre avanti. Lo hanno aiutato gli affetti dei famigliari, dei tanti amici e della cara Nadine, con cui stava progettando un futuro assieme. La camera ardente è stata approntata proprio nella casa che stava realizzando. La comunità di Molina di Fiemme è rimasta orfana di un giovane allegro, gran lavoratore e di grande compagnia. Per tutti un dolore profondo espresso con tanta partecipazione. Nessuno ha voluto esprimere i suoi sentimenti in una platea così dolente ma sono moltissimi i messaggi lasciati sui social. A lenire tanto dolore la certezza che Thomas ha vissuto i suoi trent’anni intensamente, con passione e gioia. Ha lasciato nella comunità un segno, quello di aver amato e sofferto, aver sognato e lottato fino all’ultimo. Ora vive nei ricordi di chi lo ha conosciuto, apprezzato e amato.