Il verdetto
giovedì 13 Marzo, 2025
Molveno, insulti razzisti in campo: dodici giornate di squalifica a Riccardo Nicolussi
di Angelo Zambotti
Oggi la pronuncia. Nessuna sanzione, invece, è arrivata ai danni della società dell'Altopiano

Dopo quattro giorni di discussioni, è arrivato il verdetto: Riccardo Nicolussi, attaccante del MolvenoSpor, salterà le prossime 12 giornate di campionato. Nessuna sanzione, invece, è arrivata ai danni della società dell’Altopiano, ritenuta non responsabile di quanto accaduto domenica al don Santo Goio di Molveno. Nicolussi «al termine della gara – si legge nel Comunicato ufficiale pubblicato nel pomeriggio di oggi dalla Figc Trentina – , spintonava un giocatore avversario, rivolgendosi nei suoi confronti con ripetute ingiurie ed offese dall’inequivocabile contenuto discriminatorio per ragioni di razza. Tale condotta integra la violazione degli artt. 38 e 28, commi I e II, del Codice di Giustizia Sportiva». Questa quindi la decisione del Giudice Sportivo, sulla scorta di quanto scritto sul rapporto di gara dall’arbitro Michele Armellini di Arco Riva, che domenica ha diretto il match valido per la quarta giornata di ritorno del campionato provinciale di Promozione trentina.
Il fatto
Al termine del match vinto – a sorpresa – dai padroni di casa terzultimi della fila ai danni degli ospiti primi della classe, Yassir Dsiri, difensore della Ravinense, si è diretto verso il gruppo dei giocatori del MolvenoSpor che stavano festeggiando il successo. Ne è quindi nato un parapiglia, con tanto di goffa simulazione del già citato Nicolussi che gettandosi a terra voleva far credere all’arbitro di aver ricevuto da parte dello stesso Dsiri un (inesistente) colpo violento. Per questo, il difensore della Ravinense è stato squalificato per due giornate: «a gara terminata – si legge nel Comunicato -, in reazione alla condotta discriminatoria dell’avversario, lo spintonava con il petto, facendolo cadere». In serata, nel corso di A Tutto Campo (trasmissione sportiva di Trentino Tv, emittente presente al don Santo Goio di Molveno con telecamere e inviato) mister Nicola Laratta, allenatore della compagine del sobborgo trentino, ha riferito che alcuni giocatori di casa avrebbero apostrofato con epiteti razzisti Dsiri. Il difensore, il giorno successivo, ha poi specificato a il T che più calciatori del MolvenoSpor l’avrebbero insultato più volte per via delle sue origini marocchine, usando tra gli altri termini anche «scimmia». Da par suo, il presidente della società dell’Altopiano, Alessandro Sartori, ha ammesso che «sono volate parole censurabili», ma, secondo quanto emerso da un confronto con i suoi calciatori, «senza epiteti razzisti». Stando a quanto riportato dall’arbitro, qualcuno non l’ha raccontata giusta.
Il regolamento
L’articolo 28 del Codice di giustizia sportiva, quello che si occupa dei comportamenti discriminatori, parla chiaro: «Costituisce comportamento discriminatorio ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale ovvero configura propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori. Il calciatore che commette una violazione è punito con la squalifica per almeno dieci giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato e con la sanzione di divieto di accesso agli impianti sportivi nonché, per il settore professionistico, con l’ammenda da euro 10.000 a euro 20.000». Proprio questa settimana, nel campionato di Serie B, è stata pubblicata la squalifica di 10 giornate ai danni di Franco Vazquez della Cremonese per la frase razzista rivolta a Mehdi Dorval, calciatore algerino con cittadinanza francese in forza al Bari, fatto denunciato a fine gara del tecnico dei pugliesi Moreno Longo e negato dalla compagine lombarda che ha inoltrato ricorso, decisione che ora potrebbe intraprendere anche il MolvenoSpor: vedremo.
Il caso
Razzismo nel calcio, la denuncia di Dsiri (Ravinense): «A Molveno mi hanno detto scimmia»
di Andrea Scalet
Il giovane calciatore racconta: «In 20 anni non era mai accaduto, mi viene voglia di smettere». Gli insulti pronunciati nel match di Promozione. Alessandro Sartori, presidente del MolvenoSpor «Riferite frasi censurabili, ma senza epiteti razzisti»