Vallagarina
sabato 22 Giugno, 2024
di Marco Ranocchiari
Continuano a dilagare, tra le pendici del Baldo, gli Altipiani cimbri e la Vallagarina, le polemiche sulla gestione dei rifiuti targata Dolomiti ambiente. Questa volta (a pochi giorni dallo sfogo del sindaco di Lavarone che chiedeva passaggi più) a insorgere sono le minoranze di Mori. Le quali, in una mozione firmata dai consiglieri Paola Depretto ed Ernesto Goi di Fratelli d’Italia, tirano in ballo insieme la giunta del sindaco Stefano Barozzi e la società che dall’autunno del 2023 gestisce i rifiuti in tutta l’area afferente alla Comunità della Vallagarina. I consiglieri, nel testo indirizzato all’assessora all’ambiente Elena Berti, lamentano «gravi inefficienze» e un peggioramento delle condizioni delle isole ecologiche che – nonostante l’adozione della raccolta porta a porta negli ultimi tempi, sarebbero diventate «vere e proprie discariche a cielo aperto».
Le criticità, scrivono i consiglieri, sono state segnalate più volte sia durante la legislatura attuale che nella precedente, senza trovare adeguata risposta dal sindaco Barozzi. Le località nelle condizioni peggiori sarebbero San Marco a Tierno di Mori, e il punto di raccolta a Besagno, dove quella dei rifiuti incontrollati sarebbe ormai la normalità. «Il porta a porta dovrebbe ridimensionare le isole ecologiche», ricordano i consiglieri, aggiungendo che il passo ulteriore dovrebbe essere quello di eliminarle, almeno dove è in vigore il porta a porta «spinto» mentre sarebbero diventate luogo dell’«inciviltà di pochi rispetto ai molti cittadini virtuosi che rispettano le regole». Il Comune starebbe fallendo nel suo dovere di favorire la partecipazione dei cittadini ed essere un «presidio e una sentinella sul controllo di rifiuti e sulla modalità di svolgimento del servizio». E non l’avrebbe fatto già quando ha deciso di affidare la concessione a Dolomiti ambiente, cui l’opposizione si dichiara «fortemente contraria». «Di fatto – accusano – da allora la situazione di criticità non è mutata, anzi, parrebbe peggiorata». Allegando al testo una serie di foto colme di sacchetti di plastica accumulati, oggetti abbandonati e cestini stracolmi, i consiglieri si soffermano nel racconto di «odori maleodoranti e insopportabili che favoriscono la proliferazione di insetti e i rumori assordanti» creati dai contenitori del vetro in quanto molti utenti continuano a usarli invece di seguire le regole del porta a porta.
Depretto e Goi rispondono in anticipo alla possibile obiezione della giunta che le rimostranze andrebbero poste a Dolomiti energia, la cui gestione – che indubbiamente, con i turisti in arrivo e le seconde case che si riempiono nelle stesse settimane in cui in molti comuni entra faticosamente in azione il nuovo sistema porta a porta e il caldo esaspera odori e malumori – attraversa un periodo critico. «Gradiremmo non sentirci dire dall’assessore che non è compito suo, o che sono i cittadini a essere maleducati: lo sappiamo già ma non tutti lo sono. Tanti, al contrario, rispettano le regole e pagano le tasse». I consiglieri rivendicano di chiesto l’installazione di telecamere di sorveglianza e di aver lanciano una proposta, risalente al 2019 e finora respinta dall’amministrazione, di spostare l’isola ecologica di Tierno più in basso in una posizione che ritengono più fruibile. Rinfacciano anche all’amministrazione di non aver adottato una «macchinetta mangia-plastica» proposta dalle minoranze per cui la scorsa primavera era disponibile un contributo a fondo perduto. I consiglieri chiedono quindi all’assessora di «intervenire urgentemente nei confronti di Dolomiti ambiente» e impegnarsi nel ridurre le isole ecologiche e eliminare i vecchi cassonetti verdi ancora presenti: «Finché non verranno tolti ci sarà evidentemente sempre qualcuno che li utilizzerà come discariche».