la storia
giovedì 8 Dicembre, 2022
di Michele Stinghen
Quel palchetto non è dell’Unicef, ma è ancora intestato a Argia Sani in Salvotti, nata nel 1896 e scomparsa nel 1961. La signora Salvotti, madre della baronessa Salvotti, ultima erede della ricca famiglia moriana scomparsa senza eredi nel 2004, risulta proprietaria anche di 1 ventisettesimo di alcune particelle che compongono il teatro Gustavo Modena: che pertanto non è solo del Comune. Un dettaglio, magari, ma è ciò che ha impedito al Comune di Mori di fare richiesta ai fondi del Pnrr per la ristrutturazione del teatro, dato che i requisiti dei bandi impongono il proprietario unico – oppure un assenso scritto da parte degli altri intestatari. Difficile magari far firmare ad un’organizzazione internazionale come l’Unicef, ma è impossibile far firmare ad un fantasma, sempre che i fantasmi esistano. La storia è lunga e magari chi non l’ha seguita fa ancora fatica a capire perché una persona (morta o viva) possegga un palchetto di teatro o cosa diamine c’entri l’Unicef, il dato è però anche politico. A sollevare la questione è stato il consigliere di CasaAutonomia.eu Cristiano Moiola, con un’interrogazione firmata assieme a Bruno Bianchi di Mori Dinamica; la novità è che- rispetto a quanto si pensava – dalla risposta all’interrogazione emerge che quelle particelle di teatro non di proprietà comunale non sono intestate all’Unicef, bensì ancora registrate alla madre della baronessa Salvotti. «In questo caso – commenta Moiola – c’è un proprietario che non esiste più da anni e non ha eredi. Se lo avessimo saputo subito probabilmente il passaggio di quelle particelle al Comune sarebbe stat più rapido, per uso capione, avremmo sanato la cosa e avremmo potuto fare domanda al Pnrr. E sarebbero stati soldi pressoché certi, perché i contributi concessi al Trentino in questa voce erano abbondanti, tutte le domande sono state soddisfatte e tantissimi teatri trentini ne beneficeranno. Il “Modena” di Mori, per prestigio e bellezza il terzo teatro in provincia, no, anche se ne avrebbe avuto bisogno. E ora dove troveremo i soldi per la riqualificazione energetica e degli impianti? L’assessore Mura ha sempre dichiarato che il problema era dato dal palchetto di proprietà Unicef e che era difficile relazionarsi, le cose stavano diversamente. E mi sembra grave che un assessore non sappia di chi è il teatro comunale».
Tutti ritenevano che, con l’eredità Salvotti passata all’Unicef fosse confluito anche quel piccolo palco. Per qualche motivo non è stato considerato, o ci si è dimenticati di registrarlo o – forse – non è transitato perché era ancora intestato alla madre della baronessa, Argia Sani. Come tuttora risulta: l’istruttoria eseguita dal Comune ha evidenziato che la pm 6 è intestata a lei. «Il bando Pnrr prevedeva espressamente la dichiarazione di possesso e così non si è potuto fare domanda. Sono in corso approfondimenti su come recuperare la piena proprietà dell’immobile», scrive il sindaco Stefano Barozzi nella risposta all’interrogazione. Ogni questione che implica eredità e testamenti è complessa e spesso scivolosa.
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