Il caso

domenica 3 Dicembre, 2023

Morse un orecchio per rubare una stecca di sigarette: farà il percorso «riparatorio»

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Il fatto avvenne in una tabaccheria di viale Verona. È la prima volta a Trento per un reato di questa gravità

Nel maggio del 2022 si era reso protagonista di una scena da «Arancia meccanica». Aveva aggredito un cliente di un bar di viale Verona per strappargli di mano una stecca di sigarette. Valore commerciale: quaranta euro. La vittima, un cinquantenne, era stato preso a pugni, stretto in una presa al collo e morso a un orecchio, perdendo anche un lembo di cartilagine. Un reato odioso e brutale, che è costato la custodia cautelare in carcere per l’aggressore, con l’accusa di rapina, lesioni aggravate e con diverse aggravanti, tra cui quella dei futili motivi.
Ora lui, che attende ancora il processo, avrà accesso al percorso della «giustizia riparativa», previsto dalla riforma Cartabia. La richiesta è stata avanzata dall’avvocato di fiducia, Nicola Zilio e accolta dal giudice per le indagini preliminari, Enrico Borrelli. Sono però necessari ulteriori passaggi per avviare il percorso. Si tratta comunque del primo caso, per un reato di questa gravità, per cui si ricorre a questo nuovo strumento. Ma in molti altri tribunali è già stato applicato per omicidi, tra cui quello di Carol Maltesi, uccisa e fatta a pezzi da un uomo che a mala pena conosceva. La giustizia riparativa prevede un percorso psicologico e sociale che può coinvolgere (ma è un’opzione) anche la vittima. In caso di esito positivo, può essere riconosciuto uno sconto di pena.