cronaca
venerdì 19 Gennaio, 2024
di Davide Orsato
Hanno suonato alla porta di tutti i vicini di casa, uno per uno. Per chiedere le informazioni di rito: quando Maria Antonietta Panico è stata vista per l’ultima volta, se avesse mai lamentato dei problemi, che tipo di rapporti aveva. Il caso della donna di 42 anni, già consulente in un patronato, esponente politica di centrodestra, trovata morta mercoledì mattina nel letto della sua abitazione del quartiere Bolghera (tra via Vicenza e via Padova) viene ancora trattato come se fosse apertissimo. Lo aveva detto ieri la Procura: nessuna strada viene lasciata intentata. Nell’attesa dei risultati medici, si cercano informazioni sugli ultimi giorni della donna, ancora avvolti nel mistero, dai vicini. E i residenti in zona si sono rivelati ben disposti a condividere informazioni con chi svolge le indagini. Il ritratto che emerge di Maria Antonietta Panico, conosciuta in zona come «Mary», è a due facce. La prima è quella solare, allegra, che è stata fissata nelle foto elettorali delle sue due campagne da candidata: nel 2018, alla provincia, a supporto di Maurizio Fugatti (nella lista dell’Udc), nel 2020, al comune di Trento, nella civica a supporto di Andrea Merler. Il volto sorridente di chi sa appassionarsi a un progetto, lo stesso che aveva, anche di recente, quando parlava del suo lavoro, delle cose di cui era intenzionata a fare. Poi c’era «l’altra Mary», una donna fragile, provata dalle sfide della vita. Quella Mary che al sorriso sostituiva un volto rigato dal pianto, triste e preoccupata per quello che le stava accadendo. Alcune di queste scene si svolgevano al bar Montecarlo, a un passo dall’ospedale Santa Chiara. «Per lei — spiega la titolare, Mariagrazia Leveghi, che conosceva bene —. Eravamo amiche, questo locale era quasi una seconda casa per lei. Una persona davvero buona, gentilissima, sempre a disposizione del prossimo. Negli ultimi tempi, però, c’era qualcosa che non andava. Passava lunghi momenti tristi, piangeva. Era a pezzi. Si chiedeva perché nella sua vita tutto stesse andando male». Un periodo estremamente difficile, su questo non ci piove. Ma se le si chiedeva nello specifico quali fossero quei pensieri che l’angosciavano, Mary diventava riservata. Si è parlato di un episodio di violenza avvenuto in passato: era circa il 2022. Si è parlato anche di una relazione recente, che avrebbe potuto crearle dei problemi. Gossip di vicinato, certo. Se si prendono sul serio questo affermazioni è perché possono costituire degli elementi per spiegare quanto è successo negli ultimi giorni. Una cosa, però, è certa: nessuna delle persone che hanno avuto a che fare con Maria Antonietta Panico ha fatto perdere le sue tracce. Quanto alla violenza, anche di recente, la 42enne era stata vista con un occhio nero. «Non abbiamo capito — racconta una conoscente — se fosse dovuto a una caduta, o se qualcuno le ha fatto male».
C’è stato, poi, due anni fa l’accesso al pronto soccorso, una ferita sospetta, ma nessuna denuncia. E un ammonimento da parte del questore Maurizio Improta aveva colpito l’allora compagno della donna.
Ma poi? Gli episodi di tristezza e di sconforto, si apprende sempre da chi conosceva Maria Antonietta Panico, si sono ripresentati sul finire dell’anno. I vicini l’hanno di nuovo vista piangere mentre tornava a casa. Altri giurano di aver sentito delle liti. Altre ancora si erano preoccupati per un dimagrimento improvviso. «Forse è morta completamente da sola — dice una di loro, Carla — a vederla quotidianamente sembrava comunque tranquilla. Aveva dei problemi e forse potevamo darle una mano. Ma non ce ne siamo accorti». C’era qualcosa, però, che era ancora in grado di illuminare Mary: la giovane figlia di 16 anni. «Il mio angelo», la definiva.
La ragazza, ancora sotto shock, era affidata al padre. Nell’ultimo periodo non si vedeva spesso con la madre, ma si sentiva comunque regolarmente con lei. Ed è stata proprio la ragazza a lanciare, di fatto l’allarme, coinvolgendo il padre, l’ex marito di Maria Antonietta, l’uomo che mercoledì mattina ha fatto la drammatica scoperta.
Tra poche ore si saprà la verità. Maria Antonietta Panico forse è morta di mano violenta, forse è morta in completa solitudine. Forse è stato un malore (la tesi più probabile), ne aveva avuti altri nel recente passato. Forse tutto quello che è successo è correlato all’odore di alcol, alle bottiglie aperte e semivuote trovate dai carabinieri al momento dell’ingresso in casa. Ma c’è un punto fermo: Maria Antonietta soffriva, per qualche motivo, e quella sofferenza ha a che fare con la sua fine. Non ci sono biglietti che possano far pensare a un gesto estremo meditato, pianificato. Ma c’è un rumore di fondo che fino a martedì non si è notato e ora sta diventando assordante. «Maria Antonietta non era il tipo di persona da cui ti aspetti gesti del genere — è la conclusione di una conoscente — ma ultimamente non sembrava dare tanto valore alla sua vita. Le era diventata indifferente».