La reazione
martedì 18 Febbraio, 2025
di Davide Orsato
«Una profonda e infinita delusione». La famiglia di Andrea Papi, il papà Carlo, la mamma Franca e la sorella Laura commentano con poche, laconiche parole l’ordinanza con cui il gip ha archiviato la denuncia da loro depositata. «Se già la richiesta di archiviazione era stata, pochi mesi fa, un fulmine a ciel sereno — spiegano — questa definitiva conferma ora ci fa più male di una pugnalata. Sapevamo, eravamo stati preparati al fatto che in ambito penale la vicenda di sarebbe potuta concludere così, ma speravamo in ogni caso di arrivare quanto meno al processo, che si potesse discutere insomma nel corso di un dibattimento una questione tanto grave e che non riguarda più soltanto noi, ma tutti i trentini e i numerosi turisti. Purtroppo, è stato scelto di chiuderla così, invece, nonostante siano due anni che combattiamo con ogni mezzo a nostra disposizione per evitare che la tragedia che si è abbattuta sulla nostra famiglia ne colpisca altre». La famiglia e lo studio legale che la assiste, il pool di avvocati bellunesi Giesse, sottolineano come, in ogni caso, nell’ordinanza, sia evidenziato come per Andrea Papi non possa essere evidenziato «nessun concorso di colpa» in quanto accaduto. Ora la battaglia prosegue in sede civile: «nostri legali fiduciari — fa sapere l’avvocato Maurizio Cibien — sono già al lavoro per aprire ora, al più presto, il capitolo civilistico, dove siamo invece pienamente fiduciosi di poter ottenere piena giustizia in favore dei familiari di Andrea».
Si augura invece che la decisione di archiviazione porti «a una pacificazione tra le parti» l’avvocato Alessandro Meregalli che ha difeso il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Caldes Antonio Maini. «È impossibile dirsi soddisfatti e sollevati — spiega — quando si parla di una tragedia come questa, in cui una giovane vita è stata persa per sempre. Ma oggi (ieri, ndr) è stato posto un punto fermo: la Provincia ha fatto tutto quello che poteva fare. Nulla è stato lasciato per intentato. Parlano le numerose iniziative prese, tra cui le ordinanze spesso bloccate in sede amministrativa e le risposte che tardivamente arrivavano da Ispra, ente che spesso ha ignorato le richieste avanzate dalla Provincia: tutto questo non soltanto prima del caso Papi, ma anche di recente». C’è da vedere se, a questo, punto, con la primavera ormai in arrivo, la tensione sul tema orsi potrà calare, almeno a livello di rapporti tra istituzioni.
L'intervento
di Redazione
La vicepresidente dell'ordine degli infermieri ha poi voluto ricordare: «Chi, nelle prime fasi della lotta al Covid-19, ha messo il bene comune e la salute pubblica davanti al proprio interesse personale, talvolta sacrificando la propria vita»